Dio come sono Brava. Me lo dico da sola. Sono Brava. Sono brava perché devo aver preso così alla lettera quel "dille che deve essere forte" che il più delle volte ho la capacità di trasformarmi in un blocco di tufo. E alzo la testa, scuoto i ricci e sembra che tutto mi scivoli a distanza di sicurezza, sì certo... ho sentito un fastidio ma è tutto sotto controllo, sì certo... ce la faccio, ce la posso fare. Ce la faccio benissimo da sola. Del resto da sola sono riuscita a montare anche i bastoni per le tende. Oh come sono brava.
Brava una beata minchia, mi si lasci dire. Perché poi arriva il momento in cui vai sotto pressione, e la pressione diventa tanta... e alla fine fai come il radiatore della mia Puffa che ha rischiato di fondere. E così sono sofferente e insofferente. Sono ancora poco tollerante e non posso nemmeno dare la colpa agli ormoni. E' come se avessi tanta di quella rabbia e stanchezza e disillusione e incazzatura repressa, che basta un niente per farmi saltare i nervi, farmi dire cose acide, e di cui difficilmente mi pento poi, per inciso. O sono incazzata o sono stanca. Ah, che bella compagnia devo essere, e lavoro da meno di 20 giorni.
L'altro ieri guardavo un telefilm. Una ragazza veniva lasciata dal fidanzato e dal giorno dopo si imbarcava in tremila cose da fare, progetti, idee... la testa affollata di pensieri al solo fine di non pensare. La sua migliore amica le diceva "hai bisogno di abbruttirti. non nel senso stretto del termine, ma hai bisogno di un periodo in cui ti concedi di stare male, l elaborazione del lutto". Io questo non me lo permetto mai. Nemmeno quando mi sono schiantata al suolo. Perché se il mio umore era alto lo era anche quello di chi mi stava accanto. E allora sempre avanti. Sempre con il sorriso, sì certo non è facile ma c è di peggio, e ancora avanti.
Non sono forte. Per lo meno non lo sono sempre. Sono fragile, ho spesso paura. Di non farcela, di prendere delle cantonate, di sbagliare di ferire. Ho imparato a gestire i miei sbagli e penso che imparo da essi, ma soffro. Mi faccio male e spesso non è così semplice rimettere insieme i pezzi. Sono di quelle per cui "la storia" è La Storia, (come mi ha detto qualcuno qualche sera fa) e ci credo ci investo ci lavoro la proteggo... e quando va a rotoli finisco in mille pezzi pure io. E se non lo dico... se dico che capisco, comprendo, condivido, ci provo e mi sforzo. Non significa che sia una passeggiata di salute lasciare andare. Ho bisogno di chiarezza, di punti fermi, di spiegazioni. Amo le spiegazioni. Odio i Forse. non credo a quello che diceva Leopardi che i Forse aprono le porte all'infinito. I forse lasciano sospesi. e cadere dopo una sospensione fa un male cane.
Insomma... non sono un blocco di tufo.
On Air: Molto calmo - Neffa