giovedì 26 settembre 2013

Keep and Calm ma anche no...

Dio come sono Brava. Me lo dico da sola. Sono Brava. Sono brava perché devo aver preso così alla lettera quel "dille che deve essere forte" che il più delle volte ho la capacità di trasformarmi in un blocco di tufo. E alzo la testa, scuoto i ricci e sembra che tutto mi scivoli a distanza di sicurezza, sì certo... ho sentito un fastidio ma è tutto sotto controllo, sì certo... ce la faccio, ce la posso fare. Ce la faccio benissimo da sola. Del resto da sola sono riuscita a montare anche i bastoni per le tende. Oh come sono brava.
Brava una beata minchia, mi si lasci dire. Perché poi arriva il momento in cui vai sotto pressione, e la pressione diventa tanta... e alla fine fai come il radiatore della mia Puffa che ha rischiato di fondere. E così sono sofferente e insofferente. Sono ancora poco tollerante e non posso nemmeno dare la colpa agli ormoni. E' come se avessi tanta di quella rabbia e stanchezza e disillusione e incazzatura repressa, che basta un niente per farmi saltare i nervi, farmi dire cose acide, e di cui difficilmente mi pento poi, per inciso. O sono incazzata o sono stanca. Ah, che bella compagnia devo essere, e lavoro da meno di 20 giorni.
L'altro ieri guardavo un telefilm. Una ragazza veniva lasciata dal fidanzato e dal giorno dopo si imbarcava in tremila cose da fare, progetti, idee... la testa affollata di pensieri al solo fine di non pensare. La sua migliore amica le diceva "hai bisogno di abbruttirti. non nel senso stretto del termine, ma hai bisogno di un periodo in cui ti concedi di stare male, l elaborazione del lutto". Io questo non me lo permetto mai. Nemmeno quando mi sono schiantata al suolo. Perché se il mio umore era alto lo era anche quello di chi mi stava accanto. E allora sempre avanti. Sempre con il sorriso, sì certo non è facile ma c è di peggio, e ancora avanti. 
Non sono forte. Per lo meno non lo sono sempre. Sono fragile, ho spesso paura. Di non farcela, di prendere delle cantonate, di sbagliare di ferire. Ho imparato a gestire i miei sbagli e penso che imparo da essi, ma soffro. Mi faccio male e spesso non è così semplice rimettere insieme i pezzi. Sono di quelle per cui "la storia" è La Storia, (come mi ha detto qualcuno qualche sera fa) e ci credo ci investo ci lavoro la proteggo... e quando va a rotoli finisco in mille pezzi pure io. E se non lo dico... se dico che capisco, comprendo, condivido, ci provo e mi sforzo. Non significa che sia una passeggiata di salute lasciare andare. Ho bisogno di chiarezza, di punti fermi, di spiegazioni. Amo le spiegazioni. Odio i Forse. non credo a quello che diceva Leopardi che i Forse aprono le porte all'infinito. I forse lasciano sospesi. e cadere dopo una sospensione fa un male cane. 
Insomma... non sono un blocco di tufo. 


martedì 24 settembre 2013

Sì sì... d accordo...tutto bello, bello tutto ma per me è no.

Oggi è una di quelle giornate tipo: "perfavorenonfatemiincazzare". 
Sono giorni che non riesco a dormire, o meglio mi sveglio tipo alle 5 del mattino, lucida come un giudice e non c è verso di ricadere in dettaglio, al punto che quando Chris inizia a canticchiare per dirmi che è tempo di alzarmi, spataccherei il telefono come, una volta ai bei vecchi tempi, si spataccava la sveglia. 
Che io quando dormo poco non brillo per simpatia. Se non mi si può parlare troppo prima del caffélatte, un motivo ci sarà, no?
Che poi l autunno è sì puccipucci cicci cicci come ho scritto nei post precedenti, ma è anche una gran rottura, per chi come me vivrebbe volentieri scalza 365 giorni all'anno. E così mi divido tra il male ai piedi e il mal di testa. 
E non è simpatico perché non essendo poi così alta, spesso non sai dove finisca l uno e cominci l altro. 
E poi c è Brontolo, a cui il buon umore post vacanza è sfiorito come la mia abbronzatura. Ieri se ne esce con una cosa tipo "ma lei è la segretaria... non è indispensabile che capisca ciò che le dico... deve semplicemente fare ciò che le dico..." che poi non è nemmeno un cattivo soggetto voglio dire, ma di tanto in tanto gli si darebbe volentieri un paio di testate. Mi sono rifatta quando, convinto di fornire una grande verità al mondo tipo aforisma di Seneca, se ne esce dicendo "voi donne avete un modo complesso articolato e tortuoso di ragionare... non vi si capisce"... e in quei momenti nella mia testa scatta quel trip disinibito tipo post canna: quando i filtri sul lessico si abbattono e così come la pensi esce "sarà perché noi donne per natura usiamo più neuroni anche in contemporanea... e chi è abituato ad usarne uno solo invece..." per fortuna l' universo fa pure squillare il telefono al momento propizio... 
Eh sono cose Signori miei... lasciatemi andare a farmi un caffè. Ci metto pure un poco di cacao prometto... tipo Mocaccino... che domenica quando sono arrivata in stazione a momenti salgo sul treno per Torino anziché Conegliano (ugualiiii) e Freud c avrebbe avuto molte cose da dire... Ma chi lo ascolta più??? mo c ho Bruno che me ne fo di Freud?
e boh. 

aggiornamento delle 16:00 sono riuscita pure a rimanere in panne in tangenziale... per fortuna nell unico tratto (prima della rampa) ove presente la corsia di emergenza... e sono riuscita pure a non incazzarmi... ohmmmmmmmmmmmmmm

venerdì 20 settembre 2013

un "tweet mancato"...

SyS: la vita non è meritocratica...
L'Altra S.: tu dici?
SyS: Mio Padre è morto. Borghezio è vivo. La vita non è meritocratica...
L'Altra S.: !

giovedì 19 settembre 2013

così... per dire...

Ecco... in sunto questa è una foto che ben rappresenta il mio concetto di autunno. 
Ossia l idea di casa, di calduccio, di morbido, di pace e di relax. di libri da tentar di leggere (che se non lo sapete ve lo dico io, leggere due pagine di seguito con un gatto in casa è una di quelle cose che non s hanno mai da dare per scontate). di profumo di incenso e pop corn (possibilmente non in contemporanea).
Viene buio più presto, inizia a fare un po' fresco e ho voglia di mettermi ai fornelli. ho voglia di imparare ricette a base di cioccolato e nuove torte da far sperimentare ai Nani, che ben si prestano a questo delicato compito. 
Ho voglia di inventarmi una cena per la mia famiglia a casa mia, senza che ci sia una ricorrenza particolare ma per il solo gusto di farlo. 
Ho voglia di guardare film che mi facciano emozionare, di sentire il campanello che suona, alzarmi ad aprire la porta con un sorriso. Ho voglia di vedere le mie foto appese alle pareti. Ho voglia di andare a fare un giro in serra. Di cuscini grandi e morbidi. Di decidermi o meno se quello che ho scelto come tavolino in salotto mi va bene oppure no. Di fare la coda in biglietteria al cinema.  Ho voglia di immaginarmi l albero di Natale che quest’anno sì… quest’anno potrà esserci e avrà uno spazio tutto suo e addobbare casa davvero… come ho sempre sognato.
Sono immagini che mi danno calore. E forse è quello che vado più cercando. Il calore di un abbraccio, di un sorriso. Di quell'attimo di pace che senti quando tutto scivola su binari tranquilli, quando non sei alle prese con le montagne russe emotive, e anche una tazza di brodo caldo ti fa sorridere e sentire in pace. 

lunedì 16 settembre 2013

la mezza via...

... o la mezza stagione... 
guardi il calendario ed è ancora estate, ma la temperatura è più vicina all'autunno. 
metti qualcosa con le maniche lunghe sopra l'abbronzatura, ma di infilare le scarpe non se ne parla: solo per averlo pensato eccole lì, due belle vesciche sul tendine d Achille.
eppure
eppure ho voglia di fare il cambio dell'armadio. di tirare fuori quelle felpe con le maniche lunghissime e sentire quel calore del cotone caldo sulla pelle. non mi dispiace pensare alla copertina sopra il divano e alle tazze di tè caldo. 
devo trovare qualcuno che provveda a mettermi su i bastoni delle tende, aggiornare le cose che mi servono per casa... riprendere in mano tutte quelle cose che si erano fermate vuoi per stanchezza, vuoi per la voglia di pensare alla vacanza, all'idea di leggerezza, ai sogni ritrovati in fondo al cassetto a cui ho fatto prendere un po' di aria. 
e adesso che il tempo cambia, che giro con la manica lunga e i sandali, che sono in quella fase un po' così, che so che ci sono fantasie da riporre in fondo al cassetto o, sarebbe meglio forse, cacciarle direttamente in stanzino in quella scatola lì in alto, ho voglia di chiudere questa stagione. spostare l attenzione. 
e non so dire come mi sento esattamente. forse c è un filo di malinconia. quella che ti fa guardare la pioggerellina stupida capace solo di farti raccogliere le lenzuola prima del tempo, e farti pensare "beh... sei a tema con l umore". che ti senti un po' sconfitta e ancora un po' speranzosa. che hai voglia di mettertela via e di pensare ad altro, ma c è ancora una parte di te che ogni tanto butta l'occhio lì... più indietro. che sei lì e ti dici "ok, è tempo di andare e chiudere la porta" e conti fino a tre per vedere se qualcuno ci prova a fermarti. insomma... sei ancora così, tra color che sono sospesi, a metà tra la fine dell'estate e l inizio dell'autunno, quando la pelle profuma di melanina e hai voglia  di cacciare le mani in fondo alle tasche, e di comparti una sciarpa nuova... 

venerdì 13 settembre 2013

The Doctor is out...

No, vabbè.. basta... 
non se ne può più. 
o per lo meno credo di essere giunta al limite estremo del mio livello ultimo di sopportazione. 
e la cosa pessima è che non posso nemmeno dire "tra poco parto per le ferie e spengo il telefono" perché porcaputtanasonoappenatornata... 
ma oggi sono stanca. 
sono stanca dei logorroici. di quelli che pensano che il mondo giri intorno a loro e ai loro problemi... di quelli che dopo averti rovesciato addosso la loro cariolata di ansie patologiche e discorsi cretini per almeno un paio d ore, si ricordano di dirti "sì beh... ma tu invece come stai?" e tu, che magari non è che brilli per ottimismo in questi giorni, ti ritrovi a dire "chi? io? una meraviglia" tanto... rispetto a loro tu vivi la pacchia da nababbo... 
non ne posso più di quelli che ti dicono "ah.. guarda... c ho la sciatica.. un male a questa gamba che guarda... non puoi capire... " e tu dici "eh già..." e loro insistono "eh no.. ma così forte.... non s è mai vista... davvero... TU non puoi capire..." 
o quelle che ti dicono "è uno stronzofigliodidonnadifacilicostumi mi tratta malissimo e io sono stanca... che faccio? lo mollo?" e tu magari... (per la 157ma volta, mossa da una forma grave di sindrome da crocerossina) rispondi "beh... in effetti da come si comporta io lo liquiderei e pure velocemente" salvo fatto che poi, dopo un paio di giorni ti senti dire "eeeeh... noooo.. cioè sì... l ho mollato ma abbiamo fatto pace, perché TU non puoi capire il nostro legame... TUnon puoi capire la profondità del nostro legame, TU non puoi capire tale livello d amore". 
e per fortuna che non lo capisco, "tale" livello di amore. che l Amore l ho pure incontrato, e non m ha mai trattato come uno zerbino da emerito buzzurro, e ho dovuto lasciarlo andare perché era meglio così per Lui e la Sua Storia, ma quando c è il rispetto e la franchezza e un amore che è amore e non malattia, gli si può far cambiare colore e forma e tenerlo vivo e in piedi ancora. che non significa che accetti sia andata così. diciamo che te ne fai una ragione e provi ad andare avanti. 
la mia Sciamana mi ha detto che devo imparare a far parlare anche la pancia. di non soffocare sempre quello che sento davvero per dare spazio solo alla testa, di non  tenere sempre così strettamente le redini del mio sentire, di non fare anche quello che non mi va perché devo fare "la brava bambina" a tutti i costi... non sta scritto da nessuna parte che mi debba sciroppare ste rotture di palle ogni sacrosanta ora di ogni sacrosanto giorno... e allora dico basta. 
visto che tanto "io non posso capire"... io me ne tiro fuori. 

mercoledì 11 settembre 2013

va dove... dove?

Abitare vicino alla Statale n. X implica che, appena metto il naso fuori di casa, c'è almeno un cartello che mi indica la direzione per T. 
E, credimi, io ci provo a fare finta di niente. Ma ovunque decida di andare, c è sempre un cazzo di cartello a sussurrarmi: "ehi... ma dove vai? guarda che lui è di là, dalla parte opposta..." E la mia pancia sta lì a dire "daiiii andiamo??? esssuuuuu daiiiii... andiamo? andiamo!" e quasi ti convince a rifare il giro della rotonda e tornare su per la tangenziale. Vai tu a spiegarle che non c è proprio storia, che mi sa che c hai la testa altrove. Lei vede solo il cartello per T. e l'unica cosa che comprende è che ha una voglia spudorata di risentire la tua risata. 

martedì 10 settembre 2013

poche idee e...

non voglio scriverti. 
diciamo che ho deciso che non ti voglio scrivere. 
diciamo che ho pensato che forse sarebbe meglio non ti scrivessi. 
diciamo che mi piacerebbe scriverti ma probabilmente è meglio evitare.
diciamo che ho una voglia fottuta di scriverti, ma per non farlo sto valutando seriamente l ipotesi di restare seduta sulle mani, staccare la connessione e mettere il cellulare dentro la boccia del pesce rosso. 

e io non ce l ho il pesce rosso.

venerdì 6 settembre 2013

se Zeus vuole è venerdì...

... da almeno un paio di giorni... 
il che mi rende tendenzialmente nervosa, sostanzialmente poco paziente, oggettivamente poco simpatica, indiscutibilmente assonnata, irrimediabilmente scorbutica. 
vivo sotto l effetto di sostanze stupefacenti. 
ad ogni modo, da quando ho iniziato a chiedere all'Universo le cose che voglio, ho potuto notare che l Universo ascolta e risponde, anche attraverso facebook. tempo fa scrissi: "non voglio un miracolo. mi accontento di una sorpresa. vorrei riuscire a stupirmi". 
e il giorno dopo ho trovato nella cassetta delle poste, il nuovo catalogo 2013/2014 dell'ikea. 
non era esattamente quello a cui pensavo, ma uno non è che davanti ai doni dell'Universo si può mettere lì a dire "ringrazio per l offerta rifiuto e vado avanti". ci si deve pure accontentare un filo, no?
ieri pensavo alle novità. mi piacciono, un po' le attendo un po' me le cerco. 
stamattina una novità mi ha raggiunta così, alla rotonda della tangenziale nel punto strategico dove dai la precedenza. è uscito il nuovo catalogo premi associato alla raccolta punti del mio supermercato preferito. 
e sono soddisfazioni. 
però c è da dire che mi sto godendo pure dei bei momenti, momenti veri. tipo: settimana prossima se tutto va bene me ne vado un giorno in direzione montagna per trovare S. (dopo che l avrò incontrata avrà pure lei il suo soprannome adeguato) una "collega" con cui ci parliamo e ridiamo al telefono anche quando siamo immerse nelle rogne fino ai capelli. magari non c entrano niente con i rispettivi lavori ma "ti chiamo che almeno sento una voce amica e poi mi rigetto nella mischia". 
e quella strada per la montagna per arrivare da S. è la stessa che va da BellocomeilSole.
chi è BellocomeilSole?
eh... ve lo dico la prossima volta... m è finita la pausa caffè... 

mercoledì 4 settembre 2013

U signur...

SyS: Tranquilla nonna... ti accompagno io al pronto soccorso...
Nonna di SyS: ma non voglio disturbarti...
SyS: ma che disturbo... metti poi che mentre siamo lì incontro un bel medico...
Nonna di SyS: così "ci fai all'amore"?
SyS: oddio... ok che sono cambiati molto i tempi... ma come primo incontro basterebbe pure un caffè alla macchinetta...

martedì 3 settembre 2013

Uh, che flash...

Non ho ancora finito di smaltire il numero considerevole di mail scaricate ieri.
Ma visto che il personale qui latita, eccomi qui. Voglia di riaprire le finestre, far passare un po’ di aria in queste stanze fin troppo chiuse e togliere qualche ragnatela qui e lì. Quando ero più piccola e le vacanze “fuori casa” duravano minimo 15 giorni era bello tornare a casa. Dopo esserti abituata a scorrazzare in mezzo agli alberi di un campeggio e a dormire sul materassino ad aria, il mio letto era meglio della Terra promessa. Ritrovavo la mia camera (in comunione dei beni con il Fratellone) e i miei giochi. Era un emozione.
Quest anno sono stata oltre confine per una settimana risicata e tornata a casa mi sembrava di essere appena partita. Tra l'altro per motivi un po’ lunghi a spiegarsi, il bagaglio era decisamente più pesante che alla partenza. Ma vabbè, è andata così.
C’è da dire che, per fortuna, ho tenuto il tasto “metapinamedesperata” in modalità ON per circa una settimana, poi mi sono rotta le scatole e ho deciso che urgeva piano di contrattacco all’umore di cacca, e ho rimesso in funzione i neuroni.
Così ho giusto qualche progettino di azione da mettere in atto. Uno di questi, ad esempio, m è venuto così, adesso, su due chiappe (sto seduta, alla scrivania mica in piedi) mentre cercavo la mia consueta immagine di apertura post. Voglio cominciare una collezione di cartoline. Sono stanca di ritrovarmi sempre e solo bollette nella cassetta delle poste. Ho voglia di cartoline, di riceverle, di spedirle, di andare personalmente a comprarle nei posti che Voglio andare a visitare... insomma, credo che il progetto principale ad oggi delineato sia il desiderio di rimettermi in movimento. Ho passato troppi anni a dire “mi piacerebbe ma non posso” perché mancavano totalmente i mezzi.
Ora i mezzi sono ancora molto, molto limitati, ma l aver finito di pagare i debiti altrui mi concede il lusso di pensare per me.

Ed era ora, mi si aiuti a dire. 

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...