"Chi è analfabeta, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria.
Chi legge avrà vissuto 5000 anni:
C'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito.
Perché la lettura è immortalità all'indietro".
Umberto Eco
Non importa che tu abbia intorno il rumore di cellulare che squillano e lo sghignazzare di ragazzini diretti a scuola con i loro zaini firmati e l'ipod nelle orecchie a tutto volume. Apri il libro e già dopo le prime righe ti ritrovi in campagna. Vedi Giovanni camminare nervosamente nell'orto con il fare tipico di un uomo teso che attende la fine del parto mentre dalla finestra socchiusa arrivano i lamenti di Teresa, sua moglie. Segui Marta, la più grande dei figli di Giovanni, come una chioccia accerchiata dai fratellini, sedici anni, il cuore puro di una ragazzina in un corpo da donna, camminare in mezzo i prati a raccogliere i fiori per ingannare il tempo.
Sei così rapito da sentire l'odore della primavera e il ronzio delle api.
E' il 1948, la paura e la polvere da sparo non sono ancora dimenticate, eppure c è energia nell'aria. L'Italia prova a rialzarsi dopo le ferite della Guerra, speranze di cambiamento da sognare sottovoce.
E' in questo momento così delicato che si incontrano Marta e Sergio.
Due mondi distanti, quasi opposti. Lei di famiglia contadina, lui ventenne figlio del medico del paese. E per di più non vedente.
Le immagini e la musica (Sergio suona il pianoforte) si rincorrono una pagina dopo l'altra, e non puoi non affezionarti ai due ragazzi che provano ad annullare le distanze, quella della classe sociale e quella della "diversità", che all'ora come oggi si accompagna all'ignoranza e ai pregiudizi.
E così gli ingredienti ci sono tutti: l'ambientazione storica, la storia d'amore che rapisce e tiene con il fiato sospeso fino all'ultimo capitolo, si affronta il tema della disabilità vissuta come un tabù, i primi accenni di un femminismo di cui si intravede solo una pallida anticipazione eppure se ne avverte la forza latente.
Un libro che ti resta incollato alle dita, perdere il contatto con il tempo e lo spazio.
Dimenticare le fermate e arrivare direttamente al capolinea. Lasciandoti un po' smarrita quando, finito, sei costretta a riporlo.
Dimenticare le fermate e arrivare direttamente al capolinea. Lasciandoti un po' smarrita quando, finito, sei costretta a riporlo.
Bello e intenso, appartiene secondo me a quella categoria di libri descritta meravigliosamente bene da Salinger: "Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira."
Io ho il privilegio di poterlo fare.
Se vi interessa acquistarlo scrivetemi.