domenica 14 agosto 2016

Riflessioni a carattere sparso...

La famosa e tanto attesa vacanza non è andata come speravo. Anzi... un mezzo disastro. Ma forse disastro è eccessivo, diciamo che tutte le mie aspettative sono collassate. Ecco. Meglio. 
Per fortuna sono ancora a casa, ho altri giorni, altro tempo. Sto cercando di recuperare il meglio trattandomi bene, cercando di curare di più la mia casa (sì, lo so... ne vado così orgogliosa), i ritmi sono scanditi dal fare quello che mi sento di fare nel momento in cui lo penso. Non ho progettato altro, mi sveglio e decido. Oggi per esempio avevo una mezza idea di andare in piscina, e invece credo sperimenterò il nuovo ferro da stiro, mentre farò una carrellata dei miei film preferiti. 
Ho deciso che faccio ricresce i capelli, mi mancano i miei ricci spettinati. 
Ho deciso che devo assolutamente, e sottolineo assolutamente smettere di procrastinare con inutili scuse, e tirare fuori il mio sogno dalla scatola che tengo sotto al letto. Me l ha augurato anche Alberto Angela. E per me che credo nei segni, è un segno. Ieri sera ho riletto un paio di cose che ho scritto e, perdincibbacco, mi sono data quasi della bravina... mi sono ricordata anche quella pubblicità della mastercard "regalare una copia a chi ti diceva di smettere, non ha prezzo". Sarebbe una bella soddisfazione. 
Ogni tanto butto l'occhio al telefono, ci sono pensieri e parole che mi arrivano da lontano, e mi fanno sorridere al display, e sembro un po' scema, d accordo. Ma mi piace lo stesso. 
Ho voglia di baci e abbracci, tipo quelle pomiciate da liceo, dove si stava abbracciati per ore e poi ti rimaneva sul mento il segno della barba di lui, ma che ti fanno sentire al centro dell'universo solo perché "lui" ti guarda con quello sguardo lì, e a te non serve nient'altro per sentirti felice. Ho voglia di un'idea, di una speranza, di un pensiero positivo da coltivare come faccio con le orchidee anche dopo che sono sfiorite. Ho voglia di non farmi prendere dall'ansia degli errori commessi, dalla paura di essere colpita di nuovo... ho voglia di provare a fidarmi della vita, senza pormi più domande del dovuto. Alla fine è risaputo che ha più fantasia di me. 



In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...