venerdì 24 luglio 2015

Hasta la vista...

Non so se sia il caldo, la nevrosi della gente, lo stress da fine anno lavorativo, se niente o tutto di questo. 
Ma so che è un po' di tempo che non ho voglia. 
Non ho voglia di scrivere, di mettermi a spiegare le mie ragioni, di disquisire sul perché e per come di certe cose. 
Non ho voglia. 
Non ho nemmeno voglia di spiegare perché non ho voglia... 
e allora è meglio chiudere per ferie. 
Rimandare ogni decisione definitiva a momenti più propizi, e prendersi una vacanza. 
Ci si vede quando ci si vede. 
Peace & Love. 

martedì 7 luglio 2015

17 anni

La prima volta che ti ho vista eri poco più piccola della mia mano, e le tue zampine erano più corte dei miei mignoli. 
Facevi due passi e poi ricadevi sul sedere. A contrario dei tuoi fratellini sei rimasta lì ad annusarmi e a grattarmi il dito con il musino pelosetto. E così mi hai scelta tu, non ti ho scelta io. Avevo 22 anni e finalmente realizzavo il sogno di una vita, avere un micio. E pensavamo fossi un maschietto, così quando ho chiamato Amon, e gli ho detto "sai mi regalano un persiano blu! come lo chiamo?" e lui mi ha risposto "beh, se è blu, Merlino". Ho pensato fosse perfetto per te, e per me che amo la magia e riesco a trovarla anche in fondo ad una tazza di caffè. 
Ti ho portata a casa tenendoti dentro la camicia in jeans, ricordo che quando mi hanno telefonato per dirmi che potevo venirti a prendere, stavo lavando i piatti, ho mollato tutto e sono arrivata di corsa. La prima notte l hai dormita sul mio cuscino appallottolata tra i miei lunghissimi capelli. Ed è un vizio che tutt'ora è complicato da toglierti. 
Mi fido più del tuo istinto del mio. Se non ti piace una persona lo fai capire palesemente e non c è verso di farti cambiare idea. E hai sempre ragione. In 17 anni anni ne abbiamo passate così tante insieme che ci vorrebbe un blog apposta. Solo a parlare di traslochi, ne abbiamo fatti 8 insieme! 
La prova, sempre ce ne fosse stato bisogno, di quanto forte sia il nostro legame l abbiamo avuta con il mio incidente, con la mia assenza forzata che ti ha fatto smettere di mangiare e miagolare tristemente per giorni, facendoci temere la peggiore delle sorti. Con mia madre preoccupata quasi più per te, perché nel giro di pochi giorni ti ha vista deperire più di me!
Le fusa incessanti quando finalmente sono tornata a casa e il tuo toccarmi delicatamente le ferite, lo sguardo di comprensione davanti alle punture serali e la silenziosa solidarietà nei momenti di sconforto, quando tornare a camminare sembrava utopia. Non ricordo emozione che non abbia condivisa con te, e rido quando mi dicono "le manca solo la parola" perché non ti manca affatto, ma nemmeno ti serve, che tanto ti fai capire bene uguale. Basta guardarti. 
A chi mi dice che sei "solo una gatta" francamente, mi sento di dire che non ha capito un cazzo della vita. 
Auguroni Pelosetti. Mia compagna di Vita. Ti voglio un bene dell'anima. 

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...