martedì 9 luglio 2019

Sììììì viaggiare...

Una partenza programmata ma non ancora definita e una vacanza avvolta in una nebulosa. 
Mi aggiro per le stanze di Trivago scegliendo mete a caso a seconda dell'estro del momento e del saliscendi umorale.
È la prima volta che il mio umore ha picchi bassi più violenti e repentini del mio conto corrente.
Il che se vogliamo è pure più limitante, perché trovo una meta, studio la posizione, calcolo benefici e costi e poi mi dico "che accidempolina ci vado a fare?" e così chiudo il tutto e passo oltre. 

Progetto di spostare i mobili di casa, potrei forse tinteggiare, cambiare il copridivano dello studio e altre sciocchezze di questo tipo. 

Poi penso che potrei spiaggiarmi al mare come un'otaria, togliermi di dosso il pallore etereo e cambiare pelle, alle volte diventa necessario. 
Oppure inventarmi che la gamba tiene abbastanza per farmi camminate tra sentieri montani, ascoltare le cicale, che pure i grilli parlanti stanno in ferie, e considerare che un anticipo di fresco autunnale potrebbe farmi bene allo spirito e alle idee. 
Così, merito dei cookie, qualsivoglia sito io apra mi regala banner su last minute che vanno da Dubai a Cervinia, passando per una tappa strategica al brico-center dove, pare, ci sia un'offerta imperdibile sulla tinta termica antimuffa. 

E il bello è che se c'è qualcosa che mi destabilizza è la stasi. Quella zona grigia dove resti lì, tra color che sono sospesi, a cercare di capire da dove arrivi il vento e prendere una decisione di conseguenza. Manco fossi una velista. La sognavo una volta, la barca a vela, l'avrei chiamata Lord Byron. Mi sembrava un gran nome. Alla fine ho chiamato così il pc, ormai il V della dinastia.
Ad ogni modo qualcosa mi inventerò. Negli ultimi tre anni avevo programmato tutto nei dettagli, con mesi di anticipo, e le vacanze non sono state un granché... e se firmassi delega all'improvvisazione le cose andrebbero meglio?
Certo non intendo iscrivermi al prossimo tour del girone degli ignavi, piuttosto fidarmi di quella frase del Liga che dice "niente paura ci pensa la vita, m'han detto così".
E non sai, caro Luciano, quanto vorrei fosse vero.



In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...