venerdì 30 marzo 2012

Sfogo

Ho finito di contare i giorni. Adesso conto pure i minuti.
I minuti che scandiscono la fine di questo cazzo di mese che pare non finire mai. 
Ed è un mese a cui tengo, con il compleanno di mia madre, e la primavera che arriva, e tutti i cip cip ciop ciop che ci si racconta pensando che arrivano due belle stagioni e che s ha da viverle al meglio. Come se le altre essendo più fredde e piovose fossero da superare arrancando, sopravvivendo allo schifo. 
Questo marzo mi sta stretto, e mi ha stancata. Non vedo l ora di girare la pagina del calendario e dirmi "basta è finita passiamo oltre". Anche se poi alla fine non è il calendario, non è il cambiamento del fuso orario con quell ora di meno e il mio bioritmo che va a farsi friggere, la siccità che rende tutto elettrico e ogni volta che infilo la chiave del garage prendo la scossa. Quello che non sopporto sono le giornate iniziate male che proseguono peggio. E' il collega che entra in ufficio e non può fare a meno di sbraitare quando parla al telefono e per quanto tu gli dica "stai urlando" non cambia un accidenti. E' quella mail che sbagli a scrivere, è il caffè che ti prepari e che invece viene fuori da schifo, lo scooter che non parte. E' quel malessere che ti fa venire voglia di rovesciare la scrivania e tutto ciò che c è sopra, compreso il pc, aperto sulla pagina del blog e conti fino a 100 perché se ti parte l embolo roba che cancelli pure quello e già l hai fatto con l altro e ti sei pentita. E ti sei tagliata i capelli niente più ricci! e ti sei pentita, ma il cambiamento va bene uguale, anche se non è quello che ti aspettavi. L'importante è aver preso una decisione ed averla portata a termine. I capelli ricresceranno, ricrescono pure le ossa, faranno pure loro ciò che devono. E'quell insieme di fraintendimenti e l incapacità di spiegarsi davvero, vis à vis, dovendo ricorrere sempre alle mail, al telefono, ad un piccione viaggiatore passato di lì per caso. Sono stanca di sbagliare la mossa e di non saper fare la mossa, come se i rapporti fossero giochi di strategie di guerriglia urbana. 
Alla fine mi spiace, ma questa sono. Cresco, imparo, vado avanti, spesso torno indietro (e controllo se ho chiudo davvero la macchina, o mi sarò dimenticata?) chiedo aiuto e decido di arrangiarmi, mi sento in colpa e pago il mio conto, rido davvero con tutta la faccia, perché mi va e mi viene così, e mai con la manina davanti al viso che se no non sta bene. Non è vero che non faccio mai due volte lo stesso errore, e il mio rapporto con la matematica ne è la prova, sbaglio, so ammetterlo e chiedere scusa. Sono ostinata, e gelosa. Ma so controllarmi o per lo meno ci provo. Lotto per quello in cui credo, credo davvero, e credo nelle pazzie fatte per amore, per passione, per amicizia. Credo si possa essere felici con poco e che per molti quel poco è tanto. Ho imparato a dare niente per scontato e mi piace sta cosa perché mi permette ancora di illuminarmi per piccoli gesti e sinceramente, ne ho viste che basta per farmi essere scettica davanti a gesti eclatanti.  E mi incazzo con me stessa, perché ho l insana pretesa di non voler commettere errori, dare il meglio e quando non ci riesco perché in quel momento abbasso la guardia mi incazzo. E la realtà è perché in quel momento non penso. Non ci ragiono. E allora mi prenderei a testate da sola.
Come ieri. Come oggi. 
Ma domenica, se Dio vuole, strappo questa cazzo di pagina di calendario e passo ad aprile, che sarà un mese di arrivi e di partenze. E allora vediamo se riesco a ritrovare un po' di ottimismo in fondo alla tasca dei jeans, prima di cacciarli in lavatrice.

giovedì 29 marzo 2012

Mai dire Mai


Mai dire mai, non c'è niente di meglio al mondo
che impararsi ogni giorno
muore dentro chi non lo fa.

martedì 27 marzo 2012

ADMO

  


Per chi bazzica dalle mie parti, il 31 marzo l'ADMO PADOVA è ad Albignasego al centro commerciale Ipercity con il banchetto di Una Colomba Per La Vita. 
E per chi è indeciso sul da farsi con il 5x1000 di quest anno, questa potrebbe essere un idea. 

venerdì 23 marzo 2012

Tu chiamale se vuoi, Emozioni.

E' la seconda volta che accade questa settimana. Che mi emoziono in modo acceso. Così intenso da farmi arrossire la prima volta, e da farmi arrossire e seccare la gola e sudare le mani la seconda. 
E mi mette addosso questo sorriso un po' "insemenio" come direbbe Occhi Blu, che non mi si toglie di dosso. 
La prima volta è stato due giorni fa, quando ho trovato un uovo di pasqua di enorme sulla scrivania. un chilo di cioccolato al latte con il mio nome sopra. a mandarlo è il titolare di una delle aziende con cui lavoro, uno di quelli che mi fa uscire matta ad ogni ordine perché devo verificarne prezzi e condizioni e ogni volta è un parto di ore, ma è una persona simpatica e gentile e quindi, lo fai. il biglietto dice "per la disponibilità, la simpatia e la tanta pazienza". e non me l aspettavo. perché certe cose tu le fai in un certo modo perché è giusto farle così, e dall altra parte il più delle volte lo si dà per scontato. vedere che non per tutti è così è emozionante. ora l uovo è ancora lì (intero, nonostante gli attacchi di Brontolo che ci passa davanti dicendo "c ho voglia di qualcosa di buono...". 

Ma l emozione più forte è quella di oggi pomeriggio. Dotto poco prima di pranzo si trova impaltanato con una richiesta di un cliente di quelli grossi. hanno bisogno di un lavoro particolare e che sia fatto bene "in un certo modo". L azienda che dovrebbe appoggiarci in questa cosa risente del w.e.: personale assente, fuori ufficio e mediamente per una richiesta di questo tipo ci fa attendere quattro o cinque giorni. Insomma, il capo se ne va a mangiare sbuffando. 
E io chiamo Lui. 
Lui che sa come fare, ti dice "boh, fammi vedere di che si tratta" inizia a lavorarci su e contemporanemente fa altre quattro cose: pota le rose, cambia la batteria alla moto, disquisisce sul minimo comune multiplo e massimo comun divisore, si mette le lenti a contatto e tac. tempo un quarto d ora (perché nel frattempo ha risposto pure a tre telefonate) ti snocciola il lavoro fatto. 15 pagine di progetto finito e roseto potato e pronto per le nuove gemme. 
E non lo so perché, forse sì, lo so perché, ma mentre vado da Dotto e gli dico "io avrei trovato il modo per risolverle il problema, può scaricare le mail per favore?" tremo come una foglia. 
Tremo perché ho coinvolto una persona importante in un problema che non lo riguardava. E lui c ha messo il suo nome nel risolvermi il problema. E i miei capi spesso non sono così semplici da trattare c è sempre il rischio che la cosa non venga recepita per il verso giusto, e io ho voluto coinvolgerlo nelle lune dei miei nani, perché c ho quest idea in testa che le porte si aprono se si prova a bussare e non puoi mai sapere cosa ci sia dietro e vale la pena di provare sempre, ma provare sulla pelle altrui mi fa tremare di più. 
Ma il risultato è eccellente. Dotto spalanca occhi e bocca e resta così. E Dotto è una persona di quelle limpide, di quelle che gli puoi leggere negli occhi i pensieri. Ed è stupito e meravigliato e sopreso e... E io avvampo. Mi sento come il giorno che mi sono seduta davanti al professore di arte medioevale, il mio primo esame e aspettavo la prima domanda, le mani sudate e la gola secca. Poi il professore mi chiese l evoluzione della Basilica Marciana, Dotto invece mi dice "è un lavoro eccellente. ringrazi il suo Amico che mi ha risolto una rogna non da poco e gli dica che vorrei tenerlo presente per il futuro... sono molto colpito. complimenti... davvero..." 
Davanti al professore di arte mediovale avevo parlato una ventina di minuti e poi, ritenendo di aver detto tutto ho messo nel taschino della giacca la Parker che tenevo tra le mani e ho atteso in silenzio che scrivesse trenta sul libretto, cercando di restare impassibile.
Davanti a Dotto sono così felice che salterei in piedi sulla scrivania! mi trattengo il tempo di arrivare alla mio pc e poi rigiro a Lui parola per parola, perché se lo merita. Perché è uno che si fa un mazzo così e vive con il coltello tra i denti. perché è giusto dare soddisfazione a chi fa il proprio lavoro con amore e passione, a chi non si presta solo esclusivamente per i soldi ma perché gli piace fare. perché è una persona che meriterebbe molto molto di più e alle volte non ci crede come dovrebbe, ma io non mi stancherò di ricordarglielo tutti i giorni! 
perché la stima e l affetto e l ammirazione vanno dimostrate senza ritegno perché è bello! 
e fa bene alla salute!

martedì 20 marzo 2012

Primavera

Pare che quest anno sia iniziata oggi. Io che ho bisogno di punti fermi nella mia vita, e che sin dalle elementari mi sono sentita ripetere che la primavera iniziava il 21 marzo (compleanno di Ayrton Senna), oggi vedo cadere anche quest ultima certezza. 
Comunque sia, giorno più giorno meno, l importante è che sia arrivata. Stagione di mezzo più che mezza stagione, tempo transitorio in cui le audaci azzardano già le ballerine e le prudenti non abbandonano gli stivali. Io che vivo in simbiosi con le scarpe da ginnastica faccio finta di non vedere i maglioni di lana ma non riesco a lasciare a casa la sciarpa, quella blu comprata a 400 km da qui, dopo esserle fatto la posta davanti alla vetrina per cinque volte. 
E' arrivata la primavera e dicono che siano passati già dieci mesi dal mio compleanno, e mi pare impossibile. Se non ci fosse un calendario da sfogliare a testimoniarlo direi che qui si dichiara il falso. E invece il tempo è volato, nella buona e nella non troppo cattiva sorte. Grandi cambiamenti e meravigliose conferme. Come quella di scoprire che esiste chi è proprio incapace di deluderti, e persone così vanno tenute strette, anche controvento. 
E poi? 
E poi oggi il capo Gongolo ha avuto un flash, una delle sue idee meravigliose. Ma non dico nulla, l ha anticipata, io l ho buttata lì per iscritto e si attendono sviluppi in silenzio scaramantico, ma ho già la testa in movimento, la fantasia al galoppo e le speranze che bisbigliano tra loro parlandosi e sogghignando all'orecchio. Ah! se fosse vero... vedremo. 
Evvabbè... oggi ci siamo avviate sul frivolo... meglio ricominciare a lavorare, seppur canticchiando un motivetto...
"tu dimmi che mi vuoi ancora 
dimmi che mi vuoi
tu dimmi non mi lascerai
io non ti lasceròòòò..."
 
 On Air: Primavera - Marina Rei

martedì 13 marzo 2012

c è da fare...

... C'è sempre qualcosa da fare dentro di noi
C'è da fare andare avanti la baracca
Aggiustare qualcosa che si spacca
E quando poi pioverà
Un secchio qua e un altro là
Contro l'umidità
E' inutile parlare fare finta di guardare
C'è da fare, c'è da fare... 







On Air: C è da fare - Giorgia

martedì 6 marzo 2012

C è Vento

Oggi tira vento. 
Quel vento un po' fastidioso che ti passa dentro la giacca a vento e attraversa il maglione che inziava imprudentemente ad essere già leggero. Sarebbe una giornata perfetta per uscire in barca. Una di quelle giornate in cui gli spruzzi salgono alti e ti rendono la pelle del viso salata e i capelli più arruffati di sempre. Ma sarebbe un bel giorno per uscire. Non lo faccio da secoli. 
Tira vento, fa freddo, ho freddo e mal di testa. Gongolo mi guarda e chiede "avrà mica intenzione di ammalarsi?" beh, intenzione mi pare una parola grossa, non è che uno si alzi la mattina con la voglia di ciucciarsi l influenza. Sarà che qui pare un sanatorio e vi state dando il cambio nel mestiere degli untori, difficile pensare che io ne possa uscire indenne. Ma questa è una settimana corta, solo per me che venerdì ho preso un giorno, uno di quei 26 che avanzo e che vi tocca per forza farmi fare e col cavolo che ho intenzione di ammalarmi. A costo di farmi di paracetamolo in vena. 

C è da dire che poi ho fatto una gaffe. Una di quelle con i controfiocchi, è che io con le date proprio ci cozzo. Non ho la percezione del tempo ove mi trovo. Qualcuno mi ha detto che è già marzo. 
Già Marzo? Qualcuno si prenda la briga di spiegarmi dove sono finiti gennaio e febbraio. A me sono sfuggiti di mano. Inizio a perdere colpi. Se non scrivo tutto sul calendario/agenda mi perdo pezzi di vita per strada.
Ieri quando mi sono infilata nel lavorone qui in ufficio era San Valentino. Solo ieri! Il tempo è proprio come il Bianconiglio, chi lo prende a quello?

Fa niente... qualcosa combinerò. Forse. Intanto mi basterebbe che questo mal di testa passasse, riuscire finalmente a scaldarmi, riattivare la circolazione sulla punta delle dita, smettere di lagnarmi, guardare il calendario con la consapevolezza che quel giorno partirò, rivederti finalmente. 
Nel frattempo, jamm a lavorà.

lunedì 5 marzo 2012

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...