mercoledì 29 febbraio 2012

giovedì 23 febbraio 2012

ed è solo giovedì...

Se una scrivania è ingombra è segno di una mente ingombra, allora cosa dobbiamo pensare di una scrivania vuota?"

Einstein

oggi (ma mica solo oggi a dire il vero) la mia scrivania è molto simile a questa.
ora (alle 10 e 10...?) trovo la colonna sonora giusta, e  mi attivo a far sparire tutto il caos e il disordine.
(o per lo meno ci provo... anche se improbabile...)  



 vado eh... vado...







On Air: Viva la Vida - Coldplay

giovedì 16 febbraio 2012

sono stata nominata...

Da Cinciamogia!
che mi ha regalato questa cosa qui!
e quindi grazie mille cara Cincia, anche se come te più che versatile, il più delle volte mi sento un anima in pena che annaspa tra una pippa mentale e l altra.... 
comunque... 
io che sono una che si documenta, (?) ho scoperto che, oltre a ringraziare chi ti ha fatto il dono e nominare a tua volta altri vincitori, le regole prevedevano che si raccontassero 7 cose di se stessi. 
e visto che oggi il sole splende alto, il freddo è sempre bubbo, ma il mio umore balla la ula, mi vivo questo momento egocentrico e vi racconto che:
1) dopo aver passato gli ultimi anni a vestirmi di tutti i colori, sto prendendo atto che il Nero è il mio colore. oggi che l umore è a mille infatti, sono vestita completamente di nero e mi sento benissimo. tanto, come diceva il buon Freddy: "my soul is painted like the wings of butterfly".
2) c ho sta fissa che ogni tanto devo cambiare la disposizione dei mobili o dei soprammobili nella Tana del Tasso. è un modo di cambiare la visuale, non abituarmi alle cose al punto di non vederle più. spostarle mi permette di vedere di nuovo, riscoprirle... nel profondo si potrebbe dire: "dobbiamo sempre provare a cambiare, a rinnovarci, cercare di ringiovanirci; altrimenti diventiamo solo più duri" lo diceva Johann Wolfgang Von Goethe.
3) "una notte d amore è un libro letto in meno" diceva Honoré De Balzac. Ultimamente leggo molto.
4) sono una disordinata cronica. ad esempio se uno guarda la mia scrivania a fine giornata si mette le mani nei capelli. però ho una memoria di ferro e se mi chiedi "dov è quella cosa?" anche se l ho messa via un anno fa mi ricordo esattamente dove trovarla. il punto è che quando metto in ordine non trovo più una mazza... ma mi salva Nietzsche con il suo mai fuori moda "bisogna avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante".
5) "ci sono più cose tra il cielo e la terra di quante ce ne siano nella tua filosofia, mio buon Orazio" Amleto, atto I scena V. me la ricordo ogni volta che mi trovo davanti ad una situazione magari ostica, che sul momento fatico a comprendere. mi serve a ricordarmi che non ho sempre una risposta per tutto, e che le persone che più temo sono proprio quelle che non si pongono mai domande, e sono convinte di sapere tutto.
6) ultimamente ripeto spesso al mio Grillo Parlante "ho dei gusti semplicissimi, mi  accontento sempre del meglio" (lo diceva Oscar) e lui mi risponde sempre che non è vero... e io invece sono della convinzione che sì!  ecco, l ho messo nero su bianco. mo la smetterai o ricomincio a cantare! 
7) adoro gli aforismi, e le citazioni. a scuola ci riempivo la smemoranda, anche se all epoca era più complicato che google non c era mica (paleoliticooooo) perché, come diceva Enzo Biagi: "sono un giornalista che ricorre, con una certa frequenza, alle citazioni, perché ho memoria e perché ho bisogno di appoggi: c è qualcuno al mondo che la pensava, o la pensa, come me".


a mia volta dichiaro vincitori:
Morena 
Bruno
Pennelli Ribelli
Arthur

mercoledì 15 febbraio 2012

...

lo faccio più spesso quando non ti sento. quando c hai un buon motivo, perché il tuo silenzio ha sempre un ottimo motivo. altrimenti non c è cosa che ti impedisca di chiamare. una via la trovi. ma se è come oggi, che il motivo è valido e sacrosanto, allora per riempire il tuo silenzio mi riempio gli occhi delle tue parole.
sono parole che trovo nel tuo passato e che ho già letto più volte. quasi tutte sì. poi avevo smesso, era un po' come guardare un passato in cui non c ero dal buco della serratura. e poi alle volte mi chiedevo "se quel giorno avessi..." ma non ha senso... il senso ti ha regalato una bussola un anno e mezzo dopo e va bene così.
dicevo... mi tuffo nelle tue parole, le leggo nella mia testa con la tua voce e posso vedere anche l espressione del viso che avresti se me le stessi raccontando. le parole cambiano colore, (da quello che tu pensavi fosse, ed invece non è) diventano nere e poi più chiare e poi sfumano e riprendono forma in immagini e nella tua voce e nella tua mano che sposta l aria, le dita che raccolgono una briciola dalla tovaglia, mi accarezzano il viso. so i tuoi pensieri, la preoccupazione, il tuo silenzio che vuol dire ansia, che vorrei toglierti di dosso e che in qualche modo posso solo condividere stando qui e pensando più fortemente che posso che adesso passa. vedrai che passa, andrà tutto bene.
scriverti è un po' come abbracciarti.

On Air: La Cura - Battiato

giovedì 9 febbraio 2012

Caos & Disordine

No vabbè... c è da farmarsi un attimo se no capisco più niente. Sarà che tra le altre cose nell ufficio qui al lato stanno abbattendo le pareti di carton gesso da stamattina. E quindi il bumbumbum ti rintrona fin nel sentimento. 
E' più di una settimana che faccio orario continuato ed extra, causa cambio listini prezzi netti e via dicendo. Mi sono fermata per un caffè e per arrivare qui, aprire le finestre e far passare un po' di gelo (maremmalazzarona siamo sottozero pure oggi) che già le carte urlano, il fax sputa e il telefono c  ha la cornetta posseduta. E sì che dovrei fare orario ridotto, che m avanza giusto un mese di ferie che devo fare obbligatoriamente... ok, si comincerà dalla settimana prossima che qui, zoba entrà settimana ndà... e zeus lo voglia. 
Comunque, così per scrivere, ho cambiato strada. Non faccio più la tangenziale per venire al lavoro, bensì la strada normale e il pieno mi dura giusto quei 4 gg in più. Insomma, ogni calcio in te le ciappette porta avanti. Tra l altro, passare dentro ai quartieri e non su uno stradone schivando auto che si credono il Millennium Falcon, ti permette di buttare l occhio alle vetrine quando sei ferma al semaforo e tamburelli il volante con aria svogliata. Le vetrine si stanno popolando di cuoricioni di ogni razza e misura, pelosi, non pelosi, cioccolatosi o sberluccicanti, e a me fanno simpatia. Ci sta che San Valentino è una festa commerciale, consumistica, obsoleta e via discorrendo, ma io dico "chissenefrega!" A me fanno tenerezza e mi piace vedere tutto questo prolificare di mellenserie.
E poi ci sono coriandoli, e stelle filanti e le frittelle! C è ancora il piacere di fermarsi davanti alle strisce e lasciar passare qualcuno che alle volte pure ringrazia. Insomma, c è ancora vita da guardare prima di entrare nella Tana del Tasso, che in questi giorni arranca ai 18 gradi diurni e si stabilizza sui 15 notturni. Ecco il segreto della mia giovinezza! Dormire in un igloo. Domenica mattina dal freddo la Melli aveva i polaretti appesi ai baffi. 
Io no, ma solo perché m ero fatta la ceretta la sera prima guardando la puntata doppia di Castle. 
Ah, se alle volte certi pensieri potessero essere estirpati come un pelo superfluo: strappo secco e via. Dici Ahio! così sul momento ma poi passa tutto e al limite resto solo un po' arrossata. 
Però ho scoperto che una buona tecnica è quella di ribaltare le cose, no, non la cera calda... ho già ribaltato sul piano di lavoro il burro fuso dell impasto della torta (domenica mattina) e non è stato per nulla divertente, dicevo, cercare di ribaltare l abitudine ad una reazione. Tipo, questa cosa mi dà fastidio, e mi capita spesso e tutte le volte io reagisco nello stesso modo. E se cambiassi reazione? Forse innesco un meccanismo diverso nell azione? o no? mah, non lo so...  Però quando ieri Laura mi ha detto "stasera si esce", crollavo di sonno già alle 8 del mattino e l istinto è stato quello del "no grazie" e invece ho detto Sì! E mi sono costretta ad uscire dall ufficio alle sei al fine di rendermi umanamente presentabile e sono stata sorpresa da una telefonata che non aspettavo più. E pensare che non l aspettavo così tanto che avevo dimenticato il telefono nella Puffa, e sono tornata indietro a prenderlo apposta più per scrupolo che per altro... ed eccolo lì che squilla tre secondi dopo. Coincidenza? 
Io mica ci credo alle coincidenze...Telepatia? Empatia? Mah... mica lo so... so quello che mi piacerebbe fosse ecco, sì direi... 
ciò che so per certo è che mi piace da matti essere svegliata la mattina da una bella voce che mi interrompe un incubo che mi faceva un po' mancare il fiato. Ed alzarmi con calma mentre mi si fa compagnia con della buona musica e trovare il tempo di sistemare i ricci mentre Alicia mi fa trovare il caffè già fatto. Momenti così mi fanno lo stesso effetto dei cuoricioni cioccolatosi di San Valentino...


On Air: Tu mi porti su - Giorgia  (non so voi io questa canzone e questo ritmo me la immagino ogni volta ballata da un gruppo di paperotte scodinzolanti, sorridenti e un po' rap... lo so... ignoratemi pure....)

venerdì 3 febbraio 2012

Moon River

Quand era piccola la Melli mi faceva gli agguati. 
Si nascondeva dietro un angolo, o dietro la porta socchiusa, e quando le passavo davanti mi saltava addosso. E io ridevo perché lo faceva saltando con tutte quattro le zampe contemporaneamente e la coda e il pelo dritto. Altre volte azzardava di più e mi saltava direttamente contro la gamba restando appesa, e se non avevo i jeans addosso quelle unghiette sottili e carogne, tipiche dei cuccioli, mi si infilavano sottopelle, ed erano dolori. 

Gli attacchi di malinconia, quelli che chiamo paturnie si comportano più o meno nello stesso modo. Sono lì che cammino per la strada, o guido nel traffico e un pensiero mi attraversa la strada ed eccola lì, la malinconia che mi si appende addosso, con le unghie sottili che strisciano in un graffio sottile fino a piantarsi sottopelle. E tutto mi pare complicato, proiettato in una strada in salita che mi fa mancare l aria solo a guardarla. 
Però c è una cosa che ho imparato nell ultimo anno.
Ad accettare anche la paturnia quando arriva, perché alle volte è la necessità fisiologica di abbassare le difese e deporre l armatura. Decidere che sì, si può mostrare anche il fianco a chi sai che non ne aprofitterà per piantarci una lama, ma si prenderà cura dei tuoi graffi mettendoci sopra un intruglio che alle volte brucia ma fa cicatrizzare. Ho scoperto che da quando accetto di vivere anche un momento così, mi passano più in fretta. Ho scoperto che dire a voce alta "questa cosa mi fa male" mi fa stare già meglio, piuttosto che sigillare tutto lì in fondo, alla bocca dello stomaco, scrollare la testa e fare finta di niente, che vada tutto bene che niente mi scalfisca.
Una volta Dax mi disse: "il tuo modo di amare è come una coperta di inverno. Quella che ti viene messa sulle spalle così, di sorpresa, che finché non te la senti addosso non ti rendi nemmeno conto di quanto freddo avessi prima".
Ecco, mi piace l idea di permettere a qualcun altro di fare lo stesso per me. Che con questo freddo sotto la coperta ci sto bene, e se tu mi copri io ti preparo una tazza di cioccolato caldo, di quello buono però, con un pizzico di peperoncino che mi piace di più. E' un modo di prendersi cura dell'altro, di farlo sentire presente e importante. Anche quando ci sono altri pensieri, altre preoccupazioni, che non risolvi con una cioccolata calda, ma non li risolvi nemmeno con l austerità, e allora tanto vale affrontare le avversità al meglio, anche sì, con una tazza fumante tra le mani. Una pausa di dolcezza ti fa ragionare pure meglio. Magia del "Ti voglio bene".
Allora parlo con l Amica, scrivo una mail, chatto con la Socia che aspettava la neve e mo non se ne può più.  Mi sparo 10 km sulla cyclette ad occhi chiusi e l mp3 nelle orecchie. Chiamo Te e ti porto il broncio, o faccio finta per cinque minuti o forse meno, il tempo che impieghi a farmi scoppiare a ridere. Perché sono cambiate delle cose ma ciò che non si dice no.
Prendo la paturnia in mano e la giro e la rigiro tra le mani e la guardo da un altra prospettiva e scopro che alla fine sì, ha ragione di essere ma non è così grande. 

Un po' come quando mi chinavo sulla Melly e la staccavo con cura dai jeans e me la pastrafugnavo. Lei miagolava di protesta i primi minuti, i graffi sulla gamba bruciavano appena un po', ma quando cominciava a fusare me li ero scordata già.

mercoledì 1 febbraio 2012

Delirio

 (Atto primo)
(Scena prima)

SyS: Lo sai che nevica?
S.: Dai, anche lì? tanto?Anche qui ha ricominciato
SyS: Sì, prima sembrava che qualcuno soffiasse su una torta margherita, hai presente? quando tutto lo zucchero a velo svolazza... ora invece sono proprio dei fiocchettoni...
S.: beh, tu stai attenta con la macchina...
SyS.: Tranqui!, la Puffa c ha le ruote da neve, piuttosto... speriamo che smetta di nevicare, che stasera devo andare a farmi le unghie...
S.: - - -  ?

(Ridono)
(Sipario)


On Air: Inverno - Vivaldi

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...