mercoledì 26 luglio 2017

conto alla rovescia

La sento... la modalità "vacanza imminente" nell'aria. Me ne sono accorta quando, domenica, mettendo i miei jeans preferiti in lavatrice ho pensato "eccoli, questi me li porto via" il che significa che non li metterò più fino a quel giorno, vertendo su altri ripieghi.
E da lì il "cosa metto nello zaino" perché la vacanza imminente sarà all'insegna della praticità e della leggerezza. Per non parlare del "cosa vado a vedere". A Parigi per me ci sono tappe fondamentali: il Louvre, manco a dirlo. Il Museo d'Orsay, e questa volta voglio riuscire ad andare dietro l'orologio. E poi la mia amata Tour, e nemmeno Zeus potrà impedirmi di vederla di sera, illuminata e festosa. A costo di accamparmi lì dal mattino. Ma poi non ho voglia di passare le giornate in coda, o chiusa in qualche posto. Ho intenzione di godermi la città. Le sue vie, la passeggiata lungo la Senna, e carpire un po' di quella "Vie en Rose" che troppo spesso ultimamente si nasconde. E poi, ho voglia di dare spazio al mio lato burlone, così ecco anche le tappe del film Le fabuleux destin d'Amélie Poulain. Magari andare a tirare sassi nel Canal Saint Martin sarà illuminante.  E al posto del nano da giardino, porto Lella. Chi meglio di una coccinella porta fortuna, può farmi compagnia in quest'avventura?
Parto da sola. E se penso a tutte le ragazze di cui ho letto che intraprendono viaggi da sole, ben più impegnativi, mi viene da sorridere di me stessa. Ma è il mio primo viaggio, lontana e da sola. E un po' sono emozionata, un po' timorosa, ma con il passare dei giorni, l'ultima pensiero che riesco a formulare con coerenza è che sono troppo contenta. Un po' come quando scrivo e riesco a tradurre in parole una scena che nella mia testa pare perfetta. Mi diverte solo il pensiero. Mi immagino di poter fermarmi a studiare un'inquadratura senza il patema di qualcuno che sbuffa alle mie spalle perché impiego troppo tempo, mangiare quando voglio, fermarmi quando voglio. Andare fuori dai percorsi stabiliti, camminare per anche per i cimiteri in cerca delle tombe famose. Ascoltare il silenzio.  Raccogliere le idee. "Ho ritrovato me stessa a Parigi" diceva Sabrina.
L'idea è proprio quella.

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...