venerdì 25 gennaio 2019

Bolle di sapone

Mi hai lasciata orfana di pensieri e carezze. 
Quelle che ho sognato di farti e non ti ho mai fatto.
Quelle che si svegliavano con me la mattina, e ancora ti cercavano tra le lenzuola tiepide con l'idea tu fossi lì. 
E non perché tu ti fossi addormentato con me, ma perché io mi addormentavo avvolta nell'idea di te come in un abbraccio. 
Ho inventato il profumo del tuo petto, il calore della tua spalla, il pungere della tua barba contro la mia fronte. Ho disegnato tra i miei pensieri la tua gamba che, mentre ti giravi nel sonno si infilava tra le mie, e le cicatrici, quelle di cui non parli mai.
Soprattutto quelle di cui non parli mai. 
Ho colorato le tue labbra mentre cercavano le mie, donato la consistenza e peso al tuo corpo mentre si muoveva sul mio. 
Ho preparato colazioni inesistenti, conversazioni surreali, tolto dal cuscino l'impronta di un sogno irrealizzato. 
Ho inventato menù a base di cous-cous di pesce che non ho mai servito, letto ricette di torte senza cioccolato e spento fornelli mai accesi. 
Ho messo da parte risate non spese, solletico inespresso e massaggi decontratturanti ben oliati e, oggi, del tutto inutili. 
E mi stupisce questa cosa che, per essere il fantasma di un'assenza, tu sia così dannatamente ingombrante nel mio respiro. 


In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...