mercoledì 27 febbraio 2013

... pensavo...


















E' nei cambiamenti che troviamo uno scopo. 
Eraclito. 

E di cambiamenti in questi giorni ce ne sono tanti. Non solo nella T.d.T. (Tana del Tasso) che giorno dopo giorno viene smantellata. 
E non è semplice assistere, ma soprattutto essere fautori di questo cambiamento. Perché prendi un oggetto che in quel contesto rappresenta un ricordo, un momento particolare e lo metti in uno scatolone. Mi chiedo sempre se, dall'altra parte della Terra degli Hobbit, quando aprirò questi scatoloni, ritroverò al loro interno le stesse forme, la stessa sostanza. Sono altresì convinta che ci saranno nuove cose, soprattutto nuove emozioni  che potranno stupirmi, tra quelle mura che sono decisamente più di 4! Lo scorso fine settimana sono stata lì 4 volte in due giorni e ogni volta vedevo un angolo con una luce e una prospettiva diversa. Per il momento il filo comune che lega tutte le stanze è la mia poca voglia di riempirle. Voglio spazio libero, voglio aria e colori chiari. 
Ma c è un bagaglio di ricordi, di cui sento forza e odore ogni sera quando rientro. La prima volta che ho attaccato solo il mio cognome sul campanello, la prima volta che ho infilato le chiavi dicendo "casa mia". Le sere del Pianerotolo's party con i compagni di sventura, controllare veloce che fosse tutto in ordine prima che arrivasse l altra S. le stampelle e il sole sulle tende di bambù... ma non è ancora il tempo degli addii. E non è questo a cui penso ancora mentre mi imbambolo a guardare la pioggia rimbalzare nella pozzanghera qui fuori. C'è che sono davanti ad una svolta. 
Patty mi diceva che chi decide di cambiare casa, molto spesso è perché sta cambiando qualcosa dentro di sé, è ad un punto di svolta nella propria vita. Io credo di iniziato a far cambiare qualcosa a settembre, quando sono andata al seminario di Bruno, perché volevo leggermi dentro le cose che mi sfuggivano. O che fino ad allora non avevo il coraggio di vedere. E farlo con Bruno mi rasserenava, per la persona che pensavo che fosse e che infatti ho avuto conferma essere. E poi? poi ho cominciato un po' per volta a modificare l atteggiamento. Non scegliere le cose in base all'abitudine bensì, sforzarmi di fare cose alle volte scomode ma che non avevo fatto prima. Tipo uscire anche quando non ne ho voglia. Lasciare a casa le cuffie quando vado in palestra per evitare di chiudermi fuori dal mondo (su questo ultimo punto sto rivalutando l idea di rimetterle in borsa...). Ma soprattutto l autostima. Questa sconosciuta... Siamo sempre più propensi a credere ad un offesa più che ad un complimento. E allora ho cercato di focalizzarmi più su chi mi apprezza che il parere di chi giudica solo per ciò che vede. E non pensavo che le cose sarebbero cambiate così tanto. Decidere di diventare la mia migliore amica è stata forse la scelta migliore che potessi fare. Non sempre, non tutte le occasioni sono buone, alle volte lo specchio è ancora poco clemente, ma gli faccio spallucce, e sto acquistando sicurezza e forse un filo di determinazione. Certo, ancora ci sono momenti in cui vado nel panico. Ma mi accorgo che, soprattutto d istinto rispondo quello che davvero penso. Cosa significa? Ad esempio ieri M. mi dice "non ti preoccupare per il trasloco, sono sicura che ce la farai". Stavo imballando le cornici con le foto e ho risposto di rimando "Certo che ce la farò, ce l ho sempre fatta". Mi sono fermata con il nastro isolante in mano... come un flash. Ma è vero. Un modo l ho sempre trovato. Alla fine, ce l ho sempre fatta. 
Quando mio Padre si ammalò e gli dissero "leucemia" e senza appello, aveva solo un anno in più di quelli che ho io oggi. Se n è andato dopo due. Ma non è sempre necessario rapportarsi ad una storia come questa per decidere che la vita non può essere solo un susseguirsi di giorni, che scorrono uno dopo l altro nel pensare "avrei voluto dire, avrei voluto fare". Non sono fatta, non riesco ad accettare l idea di vivere di rimpianti. Solo alla morte non c è rimedio, per tutto il resto quando qualcosa ti fa soffrire, ti fa male non ti piace, si ha l obbligo morale verso se stessi di cambiare. Di scegliere di poter vivere meglio. 
Non intendo passare la mia vita alla finestra, ad osservare le vite degli altri srotolarsi davanti ai miei occhi. Io voglio vivere la mia vita. Voglio cercare di prendermi le cose che voglio. E non lo dico con l'arroganza dell'"erba voglio che non cresce nemmeno nel giardino del re". Lo dico con l'apertura mentale di chi ha preso consapevolezza di esistere e di non doversi scusare per questo, di volere e di pretendere il meglio per se stessa. Perché ne ho il diritto. Perché questi sono i miei giorni, questo è il mio tempo, e io voglio condire i miei giorni con i colori che preferisco, con le nuove piante che voglio prendere, con le fusa della mia gatta, con la giusta colonna sonora, con la mia musica delle nanne, con i miei caffèlatte anche se dimentico sempre di programmare la caffettiera, con chi il caffèlatte me lo vorrà portare a letto, con le mie gite al mare e la paura di salire ancora su una moto. Voglio togliermi i capelli da davanti al viso, voglio smettere di nascondermi e vivere temendo di fare troppo rumore... Voglio semplicemente Vivermi. E farlo bene. 
Ecco. 

Bisognerebbe tentare di essere felici,
non fosse altro per dare l'esempio

giovedì 21 febbraio 2013

Nevica

nevica qui, nevica lì dove sei tu. 
sembra quasi lo stesso cielo, lo stesso vento che le fa fare le piroette e la porta un po' qui un po' lì. 
tra i miei riccioli e i tuoi, sul tuo cappotto nero, sul mio giaccone dello stesso colore. 
tra i miei passi che negli ultimi giorni vedono nuove strade, tra i tuoi passi che percorrono chilometri a chilometri di distanza, ma mai troppo distanti. nevica che sembra quasi la stessa terra, quando prende lo stesso colore e e tutto diventa soffuso e morbido, come coperto da uno strato leggero di zucchero a velo. come i miei pensieri per te, come le tue risate con me. nevica che sorridi a guardarla scendere, e fai scommesse sul attacca o no? tu che mi dici vai prudente, io che ti rispondo stai attento. nevica. sulle mie incertezze e i miei attacchi di ansia, sulle decisioni che devi prendere, sui consigli che non posso non chiederti, sulle risposte che non mi fai mai mancare. nevica sui disegni che guardo e sorrido, sulla tua moto, e sulle piante che ho lasciato in terrazzo. nevica che sembra la stessa città, con l asfalto bagnato e il fiume poco distante. nevica che mi viene da alzare il viso e tirare fuori la lingua e ci rido su, nevica che ti stingi un po' le spalle, che cacchio, sarà mica di cotone quella maglia blu? 
nevica che, mannaggia li pescetti sabato dovrei andare all'ikea con la Patty, nevica che il ginocchio fa un male cane, nevica e le tue parole mi scaldano, anche quando ci raccontiamo di niente. nevica che tanto è incredibile ma tu arrivi sempre e non mi deludi mai. non ne sei capace. come ieri che pensavo non ti avrei sentito, e invece sei arrivato. tu non manchi mai.
nevica sulla più bella delle promesse: "ci sentiamo domani".

nevica su questo viaggio, che sembrava finito e invece ha cambiato solo binari, forse. 


...due buoni compagni di viaggio
non dovrebbero lasciarsi mai
potranno scegliere imbarchi diversi
saranno sempre due marinai... 
Francesco De Gregori


mercoledì 20 febbraio 2013

si va...
















ci siamo. 
è quel giorno, oggi si fa, si scrive. ho controllato che in quella penna ci fosse inchiostro, voglio firmare proprio con quella
e poi ho chiesto in prestito una torcia. che non voglio aspettare sabato. troppo. ho già aspettato troppo. 
mi sono un po' calmata. domenica era peggio, poi vale un po' la regola del "ci sei dentro fino al collo e allora muovi il culo e sguazza". certo... ho divorato un cliente e ho sbagliato a mandare un fax (di 15 pag. maremmaincartapesta) ma il resto è tutto sommato sotto controllo. persino il commercialista che ha, ohibò, dimenticato di saldarmi lo stipendio. ma che ci vuoi fare, sono cose che sfuggono... 
ci siamo. 
è forse l ultimo giorno di stasi perché poi la macchina organizzativa si metterà in moto e poi fermarla è come cercare di far frenare un autocisterna su una lastra di ghiaccio. lasciatela andare va, che ormai dovreste saperlo che riesce a pensare sì e no almeno a 5 cose simultaneamente. e poi aspetto Patty che, salvo valanghe e slavine dovrebbe arrivare sabato mattina... e non vedo l ora. Ci sto pensando alle cose che voglio dirle e scopro che ci sono cose che non sapevo e che ora so... e lo so che detto così non capite una mazza... ma io l ho detto che siamo solo all'inizio. e tanto per cambiare nessuno ha detto che sia facile. 
ma le cose troppo facili a noi ci annoiano... 

lunedì 18 febbraio 2013












... attonita, nevrotica, ansiosa, agitata, instabile, emotiva, tesa... ma sicuramente sveglia. più o meno. 

Il primo che mi dice che "single è bello, decidi tutto tu, fai tutto tu, tutto quello che vuoi tu, dai un bacio a chi vuoi tu e tutti giù per terra", giuro che lo meno con un crick. 
Qui son giorni, signori miei, in cui la tensione si spreca. Ieri la mia pressione si è stabilizzata allegramente tra il 130 e il 96, vivevo di pensieri verdi e fritti. Per stemperare ho fatto una passeggiata in serra con la Genitrice, e mentre giravo tra il verde e i colori, pensavo che mi piacerebbe arredare casetta nuova nella Terra degli Hobbit, con più piante e meno mobili. Che dite? 
Ah... mia croce mia delizia. è lei la fonte principale del mio subbuglio emotivo. 
Sarà che fa tremare le fondamenta del mio conto corrente già labile. Sarà che, come già fatto notare nell'introduzione al post, tutto deve essere deciso fatto e pensato con il solo ausilio della mia testa. E sì, è bello pensare che la condizione della Donna Autonoma, nella mia persona brilli al suo massimo splendore. Ma ammetto altresì, che non mi farebbe proprio schifo l'idea di condividere questo momento con Qualcuno. Almeno avrei la consolazione, qualora qualcosa andasse male (e ci andrà perché se sta scritto che qualcosa ha da andare male, lo farà e in triplice copia) di dire "eccoooo lo vediiiiii??? è tutta colpa tuaaaaa!!! lo sapevo avrei dovuto arrangiarmiiiiiiiiiii..." invece no... ci saranno capocciate da dare. Ne sono quasi certa. Adesso gli spigoli, in casa nuova non mancano. 
Per fortuna, ho a chi posso decantare i miei pazzi acquisti creandogli non pochi scompensi emotivi! Ma questa è un altra storia... 

E poi... 
E poi il Poderoso, salvo complicazioni stasera va. Parte verso nuove avventure con il suo nuovo proprietario. Ieri gli ho fatto la doccia, gli ho sgarruppato il motore e preparata la borsina con tutte le sue cose. Da una parte è quasi un sollievo. Vederlo lì e non saperlo più mio era difficile. Dall'altra è comunque una separazione. A lui sono legati una serie di ricordi splendidi. Ma c est la vie,  oggi ci saluteremo, e saprò che ci siamo lasciati da buoni amici. 
Insomma... aria di cambiamenti e di stravolgimenti sul fronte Nord Est... e non è che l inizio...



giovedì 14 febbraio 2013

Auguri...

A mio Padre, perché sono sempre innamorata del mio Papà. 

Alle mie Amiche. Perché gli uomini vanno e vengono, fanno con noi un pezzo di strada e alle volte va bene, alle volte meno, ma senza le Amiche spesso mi sarei persa. 

Agli esempi di coppie che, anche nelle bufere non scoppiano, e non si allontanano con il vento, bensì si stringono. Non ne conosco tante, anzi, ma sono Belli davvero. 

Al mo Amore Peloso, che stamattina s è fatta pastrafugnare di coccole fino allo sfinimento. Non senza dare chiari segni di scocciatura, segni che mi porto sulle mani, ma che guardo con amore, perché è un Amore condiviso e profondo che mi sta accanto da più di 14 anni e io senza di lei non ci voglio nemmeno pensare. 

A Lui, che ha preso la mia vita e ne ha fatto molto di più, che posso pure non vedere per mesi e riconosco  le sfumature del suo sorriso e quella luce negli occhi castani scuro dalla voce. 
A lui che è la mia Seconda Pelle, e indipendentemente dal tempo, dalle strade, dalla scelte e dalla vita, ovunque sarò, sarà.
E guai a chi me lo tocca. 

A voi, a chi vuole giocare e sorridere di questo giorno, a chi lo disprezza e dice che è il patrono della perugina, a chi non lo aspetta ma festeggia l amore tutti i giorni, a chi un poco rosica e a chi se ne frega. A chi  è innamorato e chi vorrebbe esserlo, a chi aspetta e chi ha deciso di non aspettare più. A chi non se l aspetta e magari arriva. A chi rincorre e perde il fiato, ma è ride delle proprie guance rosse e del fiato corto. A chi ama, senza aspettarsi di essere riamato, perché amare è bello e il resto va da sé. A chi ama di nascosto, a chi  ama da lontano. Agli amanti e alle amanti, perché Amante è colui/lei che ama, e chi siamo noi per giudicare chi? Agli amori passati e persi, perché giorni belli ne hanno lasciati anche se sono i primi che mettiamo a tacere. A quelli che verranno, perché avranno la forza di farci guardare avanti.  

Ai miei pensieri, a com ero ieri, ed anche per me... 



lunedì 11 febbraio 2013

Promemoria...


Due anni fa, in questi stessi giorni, stavo su una sedia a rotelle. 
Ieri, facevo la mia prima prova tecnica di tacco 12. 

La prossima volta che metto in crisi la mia autostima, mi prendo a testate da sola. 

venerdì 8 febbraio 2013

No vabbè... allora ditelo...

ore 9.03  ufficio.
squilla il telefono.

SyS: Agenzia 7nani buongiorno...
Tizio: Ah buongiorno signorina... io ho appena parlato al telefono con suo papà...
SyS: beato lei!
Tizio: An?  e mi ha detto lui di chiamarla...
SyS: ... sensitivo?
Tizio: no, idraulico.
SyS:  eh... le vie del Signore sono infinite...

giovedì 7 febbraio 2013

Dal medico sportivo ...


sì beh... il dottore della palestra non è esattamente così...
magari...
era però un baldo giovine sulla quarantina o giù di lì. non era nemmeno poi brutto, ma aveva quel tipo atteggiamento del maestro di sci sulle piste davanti alle fanciulle griffate, del bagnino in spiaggia più intento ai topless che allo squalo in tre dimensioni, del maestro di tennis davanti alle gonnelline svolazzanti...
insomma... il classico atteggiamento del figo consapevole e stronzo. 

Doc: 
 eeeeh... guardi... lei deve proprio dimagrire
SyS:  eeeeh… guardi.. ho il sospetto di essere qui apposta...
Doc: deve correre… correre molto…
SyS: con due placche e nove chiodi nella tibia? Non le sembra azzardato?
Doc: perché? Non può? O non vuole… pigra eh…
SyS: no no, per carità… tutto si può fare… solo che se comincio a correre davvero la protesi non me la mettono a 50 anni, ma mi prenotano l intervento per il mese prossimo…
Doc: ah! Allora non corra… cammini… ma tanto e in salita.
Ma tanto eh... ma molto... secondo la tabellina di excel che ho personalmente creato, lei dovrebbe pesare almeno 15 kg in meno
SyS: eccerto, come no! così le tette mi diventano due orecchie di cocker!!! 
guardi, la dietologa e zia Ester e nonna Fedora, concordano nel dire che non sono grassa, sono morbida. E poi guardi (e alzo il polso) è l osso che è grosso... è una questione di costituzione… (non dicono sempre così?)
(nel frattempo mi fa l elettrocardiogramma… butto l occhio sulla macchinetta e lui mi dice “il suo cuore batte” e io rispondo “sospettavo pure quello…” dopo di ché mi fa alzare e con il metro alla mano, si mette in ginocchio davanti a me … sì … ok… era pure alto, e dice “adesso controlliamo il suo peso forma!”)
Doc: beh... ma sa…. ora che la guardo meglio (per prendere le misure l illuminato ha alzato la maglietta, ovviamente!) ma non è come pesavo!!! anzi.. ha una vita stretta (mano sui fianchi) , e una gran bella pelle... (carezzina al pancino) se lei dimagrisce un paio di chili… dimagrisce proprio bene… ma bene proprio…
SyS: lei è sicuro di essere Dottore, sì? in medicina dico... sicuro? non in legge?

mercoledì 6 febbraio 2013

io penso quindi...

... mi snervo...
(autocommiserazione modalità ON)

che poi non è nemmeno vero che penso troppo...
cioè sì... è vero.
non solo penso... ma mi faccio di quei film che nemmeno Zeffirelli, signori miei... il punto è che poi come regista me la faccio e me la dico, e mi compiaccio. poi se gli attori fanno di loro iniziativa e improvvisano ci resto di stucco, come un barbatrucco. 
e sbuffo. 
in questi giorni sbuffo. entro in casa, guardo il caos dilagante e sbuffo... non è che ci si possa mettere lì a fare ordine, il disordine sono gli scatoloni, aperti o chiusi che siano. sono la poca voglia che mi viene di fare, che se apro un altro scatolone dovrò imparare a volare. e quindi, ok mi fermo aspetto per lo meno le chiavi. guardo il calendario e questo febbraio mi sta già stretto e come tutti i febbraio della mia vita è il mese più corto e non passa mai. e poi oggi è pure quel buio grigio chiaro (e questa da dove l abbiamo tirata fuori?) diciamo che è quel buio chiaro dove la luce accesa non ti pare stonata. diciamo che stamattina cercando il maglione di lana ho pensato "miii che palle"... e avrei voglia di cose più leggere. diciamo che vorrei mettermi a dieta (ma quando mai l ho sospesa?) e poi penso che ho voglia di cose dolci. diciamo che ho voglia di andare a "correre" anche se correre proprio non è, e poi quando sono le 6 del pomeriggio andrei volentieri a planare sul mio divano. diciamo che vorrei arrivare a casa e prepararmi una cenetta da single felice e autosufficiente ma di quelle belle (cene, non single), con la tovaglietta di banano intrecciato e il calice di vino (ma da quand è che bevo vino?) e invece apro il frigo e bon, sgranocchio qualcosa in piedi vicino al tavolo intanto che il brodo di dado bolle, (a proposito: devo inserire il dado nella lista della spesa che è finito...). non sarebbe meglio cucinare per qualcuno? diciamo che vorrei prendere e partire e poi mi chiedo per dove. vorrei comprarmi una borsa nuova e poi penso che non ne ho bisogno, è superfluo, così investo la stessa cifra in un rabbocco di olio per la puffa. (beh sì, il senso pratico non dorme mai).
vorrei stupirmi e poi scarico l ultima app sul cellulare: l oroscopo di paolo fox, che invece di elargire speranza mi dice pure che la mia situazione astrale fa vagamente schifo. siamo alla frutta (diooo, il primo stadio avanzato del pateticismo!)... Insomma... ultimamente la cosa più eccitante in cui sono incappata è stata una domenica pomeriggio all'ikea a prendere il comò blu. 
Non va bene... non va affatto bene... diciamolo pure. 
Allora che si fa? in questi casi solitamente scuoto la testa, respiro a fondo e dico "da adesso si cambia!" e inizio a marciare a passo spedito verso l ignoto armata del mio migliore sorriso, di un insano ottimismo che zeus solo sa da dove lo tiro fuori, ad oggi è ancora un mistero, e inizio quella fase zen dove mi stupisco per le piccole cose, godo della presenza di una canzone che mi piace alla radio, mi illumino per un sms inatteso, gioisco per un qualcosa che stava sepolto in armadio e che magicamente ritrovo, mi elevo in canti di giubilo per un deodorante da auto nuovo (chi si accontenta gode?? ma dove? ma quando? questa è fanfalucca quanto "chi disprezza compra") ma oggi no. non ne ho nessunissima voglia. 
oggi ho solo voglia di dire "CHE PALLE". 

(autocommiserazione modalità OFF)


ps. è proprio vero... quando non si ha voglia di niente, significa che si ha bisogno di tutto... 


In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...