mercoledì 6 febbraio 2013

io penso quindi...

... mi snervo...
(autocommiserazione modalità ON)

che poi non è nemmeno vero che penso troppo...
cioè sì... è vero.
non solo penso... ma mi faccio di quei film che nemmeno Zeffirelli, signori miei... il punto è che poi come regista me la faccio e me la dico, e mi compiaccio. poi se gli attori fanno di loro iniziativa e improvvisano ci resto di stucco, come un barbatrucco. 
e sbuffo. 
in questi giorni sbuffo. entro in casa, guardo il caos dilagante e sbuffo... non è che ci si possa mettere lì a fare ordine, il disordine sono gli scatoloni, aperti o chiusi che siano. sono la poca voglia che mi viene di fare, che se apro un altro scatolone dovrò imparare a volare. e quindi, ok mi fermo aspetto per lo meno le chiavi. guardo il calendario e questo febbraio mi sta già stretto e come tutti i febbraio della mia vita è il mese più corto e non passa mai. e poi oggi è pure quel buio grigio chiaro (e questa da dove l abbiamo tirata fuori?) diciamo che è quel buio chiaro dove la luce accesa non ti pare stonata. diciamo che stamattina cercando il maglione di lana ho pensato "miii che palle"... e avrei voglia di cose più leggere. diciamo che vorrei mettermi a dieta (ma quando mai l ho sospesa?) e poi penso che ho voglia di cose dolci. diciamo che ho voglia di andare a "correre" anche se correre proprio non è, e poi quando sono le 6 del pomeriggio andrei volentieri a planare sul mio divano. diciamo che vorrei arrivare a casa e prepararmi una cenetta da single felice e autosufficiente ma di quelle belle (cene, non single), con la tovaglietta di banano intrecciato e il calice di vino (ma da quand è che bevo vino?) e invece apro il frigo e bon, sgranocchio qualcosa in piedi vicino al tavolo intanto che il brodo di dado bolle, (a proposito: devo inserire il dado nella lista della spesa che è finito...). non sarebbe meglio cucinare per qualcuno? diciamo che vorrei prendere e partire e poi mi chiedo per dove. vorrei comprarmi una borsa nuova e poi penso che non ne ho bisogno, è superfluo, così investo la stessa cifra in un rabbocco di olio per la puffa. (beh sì, il senso pratico non dorme mai).
vorrei stupirmi e poi scarico l ultima app sul cellulare: l oroscopo di paolo fox, che invece di elargire speranza mi dice pure che la mia situazione astrale fa vagamente schifo. siamo alla frutta (diooo, il primo stadio avanzato del pateticismo!)... Insomma... ultimamente la cosa più eccitante in cui sono incappata è stata una domenica pomeriggio all'ikea a prendere il comò blu. 
Non va bene... non va affatto bene... diciamolo pure. 
Allora che si fa? in questi casi solitamente scuoto la testa, respiro a fondo e dico "da adesso si cambia!" e inizio a marciare a passo spedito verso l ignoto armata del mio migliore sorriso, di un insano ottimismo che zeus solo sa da dove lo tiro fuori, ad oggi è ancora un mistero, e inizio quella fase zen dove mi stupisco per le piccole cose, godo della presenza di una canzone che mi piace alla radio, mi illumino per un sms inatteso, gioisco per un qualcosa che stava sepolto in armadio e che magicamente ritrovo, mi elevo in canti di giubilo per un deodorante da auto nuovo (chi si accontenta gode?? ma dove? ma quando? questa è fanfalucca quanto "chi disprezza compra") ma oggi no. non ne ho nessunissima voglia. 
oggi ho solo voglia di dire "CHE PALLE". 

(autocommiserazione modalità OFF)


ps. è proprio vero... quando non si ha voglia di niente, significa che si ha bisogno di tutto... 


6 commenti:

  1. Evvabè, un altro dei miei come li chiami tu, pippolozzi. Come vedi ti prevengo...

    ... dicevo, non è mica detto, potrebbe essere che non hai voglia di nulla perché non c'è nulla che t'interessa al punto da averne voglia.

    Eccoci!

    Ma al di là da tutta questa manfrina (la mia ovviamente) che importa, può darsi che oggi sia una giornata così e allora? Capita!

    Metti il sottoscritto, per esempio, oggi dalle mie parti splende il sole, sono stato in un cantiere e il signore che fornisce le piastrelle mi contraddiceva continuamente davanti al cliente, sfoggiando, a suo dire, gusto e competenza senza paragoni. In genere sono molto paziente, anche se non tollero atteggiamenti del genere, infatti dopo un po' gli faccio, con calma, con molta calma: Visto che lei ha le idee molto chiare e pur non avendolo richiesto, ce le sciorina con molta disinvoltura, mi da le chiavi del suo negozio così io vado a vendere le piastrelle e lei consiglia il Signor... anche su tutto il resto?
    Il mio cliente si è messo a ridere e lui è diventato tutto rosso e da quel momento in poi ha fatto silenzio.

    La cosa mi aveva innervosito abbastanza, per usare un eufemismo, ma poi salito in macchina baciato dal sole, mi è ritornato il buonumore e non sarebbe stato certo un cretino a farmelo passare del tutto.

    Che c'entra? C'entra, c'entra, e a proposito di massime eterne, anzi di filastrocche simpatiche e divertenti, "dopo la pioggia viene il sereno, brilla in cielo l'arcobaleno: è come un ponte imbandierato e il sole vi passa, festeggiato..."

    Evvabè, mi è venuta così. :-)

    Ps: dimenticavo, non pensare fa bene ogni tanto, dicono.

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    1. e allora?
      e allora era così e l ho vissuta così.
      parafrasando il post da Bruno, rivendico il mio diritto di poter dire di aver le palle in giostra quando le ho!
      :)
      e buongiorno Arthur!
      (ecco... posso glissare sulla filastrocca? grazie :D )

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  2. Che simpatica che sei. :-)

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  3. E diciamolo, va, che stamattina è un po' così

    Thunderblue

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    1. e infatti Thunder! tu mi hai capita! e diciamolo!
      oggi va già meglio, ma ieri era decisamente un po' così!

      grazie!

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