giovedì 14 settembre 2023

L'Enigma del gatto

È una mattina in cui mi manca un po' il respiro.
L
a stanza mi sta stretta, i pensieri si accalcano come giocatori di rugby che si muovono al ritmo di un haka che nemmeno gli All Black.
Ogni tanto mi dico: "esco dal bunker e vado a respirare" ma non è la stessa cosa che farlo in faccia al mare.
Ogni tanto ho la sensazione di non aver guardato abbastanza, di non aver detto abbastanza, di non averci provato abbastanza.
Per decidere se comprare o meno una maglia da sei euro ci penso due giorni, per decidere di tagliare i ponti con una persona o con un passaggio importante della mia vita, spesso impiego meno di sei minuti.
E non sbaglio.
Quasi mai.
Il che sembra una contraddizione, certo non ho mai brillato per coerenza, ma per lealtà sì. Mi si trova sempre dalla stessa parte.
Sono una che hai i tatuaggi.
Sono una di quelle che crede nei sempre e per sempre.
Sono giorni che mi manca il respiro.
Per me, per una responsabilità che ho cercato e voluto e un po' mi spaventa ma condivido con un'altra matta idealista come me.
E ogni volta che le parlo mi dà coraggio.
Per un viaggio che non è solo mio, ma pure un po' di qualcun altro.
Per un progetto in cui credo così tanto che non vi so spiegare, ma proverò a farlo nei prossimi giorni.
Mi manca un po' il respiro perché lei oggi mi ha detto "Siamo in Stampa".
E mi manca il mare.
Perché ho scoperto che tra il mare e le ginestre lì, io respiro.

Ci siamo... il 4 ottobre, in libreria. 




In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...