mercoledì 17 aprile 2019

Boom!

Mi sento come se dovessi smaltire undici ore di fuso orario. 
Ci sono stati momenti in cui avrei voluto fermarmi, fare il vuoto intorno e ritrovare il mio centro, in una manciata di silenzio, ma non è stato possibile.
Da quando ho preso il treno da Padova per Torino, venerdì, a quando sono rientrata a casa domenica sera è stata una corsa e una rincorsa tra emozioni, immagini e abbracci che nemmeno nelle mie fantasie più accese avrei pensato.  
Venerdì la prima presentazione della mia vita. Ero abbastanza tranquilla fintantoché non ho visto la locandina dell'evento attaccata alla vetrina della libreria Belgravia. Ho iniziato a tremare come una foglia. Per fortuna mi aspettavano gli amici di sempre, quelli che io sento come "casa" ogni volta che attraverso la pianura. Ho ritrovato anche chi avevo dato per persa, scoppiando in lacrime davvero come una "bimbetta". 
Non è stato solo un modo per mettersi lì a parlare di un progetto che finalmente aveva preso forma. È stato un sentirsi accogliere e abbracciare e tenere stretta con così tanto affetto che nemmeno mi immaginavo. 
Sabato con Alice Basso è stata un'emozione unica. "Una chiacchierata tra amiche" l'ha definita chi era lì ad ascoltarci e a ridere con noi. Che poi lei sia meravigliosa è un fatto noto, non ha certo bisogno di presentazioni. 
Domenica a Modena è stato faticoso, non stavo bene ma anche quella giornata è scivolata via fin troppo veloce per le cose che avrei voluto ancora vivere.
Ho nel cuore i regali impensabili, i pensieri, le tenerezze e i sorrisi. Il cuore che batteva all'impazzata al ritmo di Johnny B. Goode.
Abbracci stretti, improvvisi, inattesi. Foto che non ho ancora avuto il tempo di guardare, messaggi rimasti sospesi e già la voglia di ripartire di nuovo. Ma non manca molto. C'è la premiazione del concorso letterario, c'è il Salone del Libro alle porte.
Per la prima volta ho preso un treno a Porta Susa che mi portava via da Torino, e non ho sentito quel dolore lancinante di ogni distacco.
La mossa del gatto finalmente esiste e sta iniziando la sua avventura al di là delle mie mani. 
E mi viene quasi da sussurrarlo per la paura che svanisca, ho la sensazione di aver trovato anch'io una mia collocazione nel mondo. 

ps. nella foto il mio libro è accanto a quello di Patrizia Durante, la recensione è linkabile in questo blog. leggetelo, non vi pentirete. lei è la mia maestra e questa è una di quelle foto che mi annoda la gola ogni volta che la guardo. 


In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...