come sempre parto da un immagine.
le foto mi aiutano a trovare l origine del pensiero. ho un insieme di parole che si muovono alla rinfusa nella testa, la foto che mi colpisce a prima vista, mi aiuta a dare senso e ordine.
la fine di qualcosa coincide con l inizio di altro?
la fine di un film è l inizio della pubblicità... la fine di un giorno è l inizio del giorno dopo... di solito funziona così.
mi sento su quella linea. ma non in bilico come un equilibrista. credo che il tempo del funambolismo per ora possa ritenersi archiviato. mi sento stabilmente sospesa su quella linea che forse è una fine e forse è l inizio.
oddio... a dirla così la faccio pure più grande di quella che è...
è che l altro giorno parlavo con L'altra S. delle mie sensazioni sul mio compleanno, sul fatto che ora guardo la foto di mio Padre e vedo un mio coetaneo. e questa cosa mi ha stranita.
lui mi ha detto "potresti scriverci su..." e io nell'immediato ho pensato al blog, e ho detto no. a lui, su una mail strettamente personale sì, ma qui non ci riesco. ma non è nemmeno che non ci riesco. non voglio.
perché è un argomento così intimo e sentito che qui non lo scriverei mai.
e non offendetevi... non è che mi sia stancata di condividere con voi certe cose. è che in questo periodo mi sento estranea dal blog, dalla rete, dal rapporto che si ferma al commento, al "mi piace". mi sento estranea alle cose postate per abitudine, alle corti e alle dame di compagnia, ai conflitti virtuali, come se non ce ne fossero che basta nel reale... ho voglia di voci e di mani, di occhi, di una birra bevuta in silenzio tanto lo senti il deglutire di chi ti sta accanto. ho voglia di tenere per me i pensieri più intensi. ho voglia di tenere per me i miei sentimenti, che alle volte anche se non scrivi che ami una persona non significa che hai smesso di amarla. semplicemente hai smesso di dirlo ad alta voce.
dopo 10 anni di blog, di dinamiche di blog, e di discorsi da blog, ho idea di aver bisogno di prendermi una pausa.
oggi va così...
del domani non c è certezza...