mercoledì 22 maggio 2013

the end?

come sempre parto da un immagine. 
le foto mi aiutano a trovare l origine del pensiero. ho un insieme di parole che si muovono alla rinfusa nella testa, la foto che mi colpisce a prima vista, mi aiuta a dare senso e ordine. 
la fine di qualcosa coincide con l inizio di altro?
la fine di un film è l inizio della pubblicità... la fine di un giorno è l inizio del giorno dopo...  di solito funziona così. 
mi sento su quella linea. ma non in bilico come un equilibrista. credo che il tempo del funambolismo per ora possa ritenersi archiviato. mi sento stabilmente sospesa su quella linea che forse è una fine e forse è l inizio. 
oddio... a dirla così la faccio pure più grande di quella che è... 
è che l altro giorno parlavo con L'altra S. delle mie sensazioni sul mio compleanno, sul fatto che ora guardo la foto di mio Padre e vedo un mio coetaneo. e questa cosa mi ha stranita. 
lui mi ha detto "potresti scriverci su..." e io nell'immediato ho pensato al blog, e ho detto no. a lui, su una mail strettamente personale sì, ma qui non ci riesco. ma non è nemmeno che non ci riesco. non voglio. 
perché è un argomento così intimo e sentito che qui non lo scriverei mai. 
e non offendetevi... non è che mi sia stancata di condividere con voi certe cose. è che in questo periodo mi sento estranea dal blog, dalla rete, dal rapporto che si ferma al commento, al "mi piace". mi sento estranea alle cose postate per abitudine, alle corti e alle dame di compagnia, ai conflitti virtuali, come se non ce ne fossero che basta nel reale... ho voglia di voci e di mani, di occhi, di una birra bevuta in silenzio tanto lo senti il deglutire di chi ti sta accanto. ho voglia di tenere per me i pensieri più intensi. ho voglia di tenere per me i miei sentimenti, che alle volte anche se non scrivi che ami una persona non significa che hai smesso di amarla. semplicemente hai smesso di dirlo ad alta voce. 
dopo 10 anni di blog, di dinamiche di blog, e di discorsi da blog, ho idea di aver bisogno di prendermi una pausa. 
oggi va così... 
del domani non c è certezza... 




15 commenti:

  1. Ellapeppa!!!

    Direi che, compagnia o meno, hai sicuramente bisogno di una buona birra ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D&R se è un invito guarda che accetto eh ! :-)

      Elimina
  2. Bella riflessione questa tua!
    Mi è capitato però l’altro giorno di parlare con una persona ad una distanza di mezzo metro l’una dall’altra, avvertire il suo odore, guardare le sue mani gesticolare, gli occhi cercare avidi una superfice sulla quale poggiarsi e desiderare che ci fosse un chilometro a separarci. Ostinatamente si era barricata su una sua posizione e non ascoltava niente e nessuno e non avrei più voluto star lì ad ascoltare discorsi triti che non portavano a niente. Ho follemente desiderato in quel momento che a separarci ci fosse proprio una tastiera. Si sarebbe fermata a leggere il commento, avrebbe analizzato una posizione diversa dalla sua, non avrebbe prevaricato continuamente con sciocca arroganza, avrebbe tirato un respiro e poi chissà forse avrebbe riflettuto, cambiato opinione, ponderato un giudizio. Avrebbe preso tempo in uno spazio diverso.
    Che poi dal blog ogni tanto sia utile allontanarsi un po’ è difficile pronunciarmi non possedendone uno. Per me resta senza dubbio più facile passare nei blog che frequentemente visito e lasciare un commento; credo però che non sussistano obblighi di sorta da entrambe le parti. A volte mi sorprendo per la velocità con la quale si susseguono i post quasi ci fosse una corsa verso qualcosa e non immagini quanti commenti ho cestinato nel rendermi conto che il post al quale stavo rispondendo in realtà era già passato, si era andati oltre e mi sembrava senza senso riaprire un argomento dove ci si era già espressi. E che malinconia scoprire di punto in bianco che blog sui quali scrivevo puff! all’improvviso sono stati chiusi e non sapere più niente di quella persona e credere per un attimo di aver sognato tutto.
    L’usanza di lasciare un “mi piace” senza alcun commento non mi appartiene e tutto sommato neppure la condivido, può capitare sporadicamente ma per alcune persone credo sia proprio un’abitudine.
    La vita reale, quella vera di tutti i giorni esiste per ognuno di noi e noi siamo lì dentro, immersi negli affetti, nelle abitudini quotidiane, nei silenzi e nei respiri, negli sguardi e negli abbracci. Non prevarica e non è succube della vita virtuale che di pari passo si muove accanto a noi. E l’idea oggi di definire virtuale una persona che sento comunque amica m’imbarazza un po’ perché magari due ore fa le ho inviato una mail e domani le telefonerò e sento che esiste, che respira, che è presente e non è poi così diversa dalla persona con la quale esco e ci parlo, che vedo sorridere e alla quale magari prendo al volo il braccio prima che finisca sotto una macchina. La persona virtuale è comunque reale, abita soltanto un po’ lontano da me e se non ci fosse mi mancherebbe. Non la incontrerò mai o forse accadrà ma averla conosciuta lo considero già un bel regalo della vita.
    Scusami se ho divagato troppo, comunque ti lascio un abbraccio :-)


    RispondiElimina
  3. orsù dunque, allora. Organizziamo un hangout (si dice così?) su skype o google. Birre in primo piano e rutto libero, pardon, deglutizione libera!
    E fu così che chiudesti per sempre col mondo virtuale...
    Dietro la tastiera possiamo essere, di presenza siamo.
    Chissà se siamo più noi stessi qui, dietro sti tasti o di presenza, dietro le nostre belle facce.
    la fine è anche l'inizio se si vuole e l'inizio è pure la fine, talvolta.
    La fine di qualcosa diventa ricordo. Il ricordo diventa la fine.
    posso dirti che una fine può essere lieta, come un inizio. Se stiamo bene, siamo sereni, inizio e fine possono essere belli entrambi.
    Mi va di dirti questo stasera, un po' confuso, un po' no. Notte, ciao!
    ps: tutto ciò per dirti: non chiudere il blog. Mi (ci) mancheresti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sono d accordo su tutto quello che scrivi, Bruno. ho sempre contestato chi mi diceva che il blog prima e faccialibro poi sono solo mezzi per "trombare". il blog, la realtà virtuale è un mezzo per comunicare. poi dipende sempre dall'utilizzo che ne fai, dall onestà che ci metti. tu mi hai conosciuta anche fuori di qui, certo per poco tempo, ma non credo di essere molto diversa da qui a lì. attraverso il blog ho incontrato Persone che a distanza di anni fanno ancora parte della mia vita e sono importantissime, altre le ho perse... dieci anni sono lunghi... e non vedo questa grande differenza tra qui e lì fuori, per lo meno in certe dinamiche.
      detto questo... non so... io vado molto a periodi, e in questo momento tendo più a interiorizzare che a esternare. ma non per malessere o che... non so... forse faccio fatica a trovare le parole giuste... sto diventando più esclusivista. riesco a raccontarmi meno a livello "pubblico" e a preferire l esclusività delle mie confidenze... boh... forse ho solo bisogno di una pausa...

      ps. non farai in tempo a sentire la mia mancanza, perché sei tra i pochissimissimississssimi blog che seguo di cui attendo con ansia gli aggiornamenti.

      Elimina
  4. Sicuramente "la birra", quindi di presenza è meno virtuale, più completa, più intima, più sensoriale.
    Il blog, la scrittura ha pure delle sue particolarità, per me è più meditativa, pensata, riesco a scrutarmi meglio, meno imbarazzo forse.
    Ha la possibilità di eliminare anche altre barriere, la lontananza, raggiungere più persone e far galleggiare i nostri pensieri.

    Dico il blog, perché fb, google+, twetter, tmblr ed altri, li sento meno adatti ad una proficua chiacchierata, mi mettono ansia, non li uso.

    Condivido il pensiero di Bruno, mi mancheresti! Ma se ti fa stare bene non lasciare più i tuoi pensieri, fai ciò che ti fa felice.

    Ciao ;)

    RispondiElimina
  5. Prendersi una pausa è sacrosanto, soprattutto dopo dieci anni di blog (mannaggia quanti!), magari dilati i tempi delle pubblicazioni, ma non chiudere ti prego, mancheresti anche a me.
    In tanti l'hanno fatto, il mio blogroll è pieno di collegamenti che mancano ed è sempre una tristezza quando avviene, quindi pensaci se ne hai voglia e poi, scusa, visto che sei nella casa nuova con una stanzetta tutta pittia dove mettere il computer, non potrebbe essere l'occasione per rivedere il blog sotto un'altra prospettiva?

    Pensaci! Del domani non c'è certezza... ma quello che l'aveva scritto non aveva un blog, quindi... :-)

    Ciao e buon fine settimana.

    RispondiElimina
  6. ..io non ti dico nulla...
    va benissimo così...
    bacio

    RispondiElimina
  7. Non so dirti, non credo che sia così necessario condividere tuttti i pensieri più intimi sul blog, e che sia giusto tenerli per le amicizie non virtuali se così ti senti di fare. Il blog è un po' casa tua, parla di te ma solo fino a dove vuoi tu, e siamo noi che ci entriamo a dover rispettare la tua volontà di condividere o meno.
    Dato che sono una tua "conoscente di blog", però, mi auguro che tu non lo chiuda...Anche se il commento lasciato su un blog è un piccolo punto di tangenza sulla linea divergente di due vite, secondo me crea una vicinanza, una minima comunione, un pensiero rivolto verso l'altro anche se non è magari articolato in un commento esteso ma è solo un "mi piace", e lascia comunque meno soli di prima.
    Poi, la pausa è sacrosanta, il passo indietro pure, però ecco...siamo qui che speriamo che tu rimanga in giro.
    Ciao!

    RispondiElimina
  8. se poi mi arrivano queste dimostrazioni di affetto "minaccio" di chiudere ogni 3x2 così fate del bene alla mia autostima! :)
    scherzo ovviamente...
    non scherzo invece nel ringraziarvi...
    chi mi conosce da un poco più tempo sa che ho questi momenti in cui tutto mi va stretto... anche Sodalite su splinder ha avuto i suoi momenti di stop and go.
    sparire non sparisco. (en do vado?)
    datemi il tempo di capire da che parte tira il vento...
    vi abbraccio tutti.

    RispondiElimina
  9. Ehi, dov'è il mio commento?
    Era così bellino!!
    Mi tocca riscriverlo, uffi!!!!!

    RispondiElimina
  10. Ecco, l'ho riscritto.
    Ovviamente non è esattamente uguale a quello che avevo scritto prima, poco fa. Spero che non sia diventato bruttino ora ...
    ;)


    Cara Sys,

    leggo solo ora.
    Cosa posso dirti?
    Se ricordi, avevo proposto tempo fa di incontrarsi con Bruno, Enrico e non ricordo chi altro ci fosse in quel post.
    L'incontro sarebbe servito a parlarsi sorridendosi, abbracciandosi, guardandosi negli occhi.
    Siamo esseri umani e abbiamo bisogno di un contatto reale, oltre che virtuale per quanto profondo, ma sempre dietro un monitor!

    In merito all'esternare i propri sentimenti e le proprie emozioni nel blog, penso che ci siano momenti in cui si ha il desiderio e l'esigenza di farlo, e altri momenti no (guarda me! non pubblico da due mesi) e le ragioni sono molteplici.
    La cosa importante, a mio avviso, è scrivere quando si ha voglia, come si ha voglia, quanto si ha voglia, e anche no, altrimenti che senso ha avere un blog?
    Perché tante persone scrivono?
    Perché hanno il bisogno di comunicare, di esternare le loro emozioni, di capire loro stesse, di essere libere.
    E dove si può essere liberi se non in un blog? Nella vita quotidiana con tutti i problemi lavorativi, familiari, amicali, sociali?

    Non ti dirò, pertanto, cara Sys, di continuare a scrivere perché mi mancheresti, né di smettere di scrivere perché così desideri ora.
    Ti dico semplicemente questo: fai quello che senti, che ti fa stare bene, che ritieni più giusto, che ti rende veramente libera.
    Io, comunque, per un contatto fuori dal blog ci sono.

    Non ho mai saputo che avere un blog servisse a rimorchiare!
    Sapevo che questo succede nelle chat ...
    ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie O.B. ammetto che a leggerti mi sono ritrovata in quello che hai scritto.
      grazie per la comprensione e per averlo scritto meglio di quanto sia riuscita a fare io!

      Elimina
  11. Ma va là! Tu eri espressa molto chiaramente anche tu!
    La vita molto spesso è in salita, molto meno è in discesa, e quando ci presenta degli ostacoli improvvisi reagiamo in un certo modo, ogni volta differente e comunque diverso da persona a persona.
    In ogni caso, a mio avviso, non si deve isolarsi a lungo, rinchiudersi a riccio troppo in se stessi, nei propri problemi e nella propria sofferenza, escludendo gli amici e le persone care che, con una parola, un abbraccio o semplicemente una presenza silenziosa, possono aiutare.
    Per questo, ti ripeto, che per qualsiasi altro tipo di contatto al di fuori di questo, io ci sono.
    A te scegliere quale, quando vuoi, se vuoi. Io capisco e capirò anche un no.
    Un abbraccio forte forte, cara Sys.
    Take care!
    Foooorza Draaaago!!!!!
    ;)

    RispondiElimina
  12. ERRATA CORRIGE: Ti eri espressa ...

    RispondiElimina

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...