mercoledì 17 giugno 2015

Patti chiari rapporti lunghi...

Alla fine ha proprio ragione Bruno:
un chissenefrega è quello che ci vuole. 
sarà che ho voglia di vacanze, che il peso dell'inverno dell'anno si fanno sentire, sarà che ne ho semplicemente le scatole piene di tante cose che rasento l'intolleranza. 
E allora sarebbe da mettersi lì e discutere, capire fare e brigare. 
E io non ne ho voglia. 
Per giorni non avevo nemmeno voglia di tornare qui, e scrivere. Perché poi mi ritrovo a fare i conti con chi avanza le pretese di voler sapere il perché ho scritto una cosa piuttosto che l'altra, se mi riferissi a tizio piuttosto che a caio.
E io non ne ho voglia. Non ci tengo affatto.
Di dover giustificare cosa dico, cosa faccio, perché lo faccio, perché lo penso. Chi vedo chi incontro e perché. 
In questo periodo tortuoso iniziato non so più quando e non ancora finito, mi sono scontrata più volte con le MIE di aspettative deluse, e con tutto il rispetto delle vostre non me ne frega un accidempoli. Probabilmente se così fosse girerei per altri blog, a dire la mia, oppure sarei la prima a chiamare a scrivere a chiedere.
Invece no. Non posso nemmeno dire di essere stanca di... semplicemente non mi interessa. Ecco. Mi sembra più onesto. Non mi interessa. 
Non mi interessa più di correre e di rincorrere, specialmente coloro che sfuggono per il gusto di sentirsi rincorrere. Non mi interessa più esserci. Non voglio più essere la presenza rassicurante a cui rivolgersi nei momenti no, e poi poter accantonare nei momenti sì per poi tornare a farsi medicare. Ecco. Ho smesso di fare servizio di ambulanza 5 anni fa, smetto di fare Candy Candy a partire da adesso. 
Chissenefrega.
Delle vostre frustrazioni, delle vostre paturnie, dei vostri mille impegni che vengono prima e che sono tutti sacrosanti. Dell'ordine delle vostre priorità che mi vede in posizione stabile al 15° posto, che a momenti mi danno il telegatto per la costanza. 
Chissenefrega. 
Non ho più voglia di giustificare a priori, di capire a monte, di proteggere anche dalla mia stessa perplessità chi non dà per scontato il fatto di ritrovarmi lì anche a distanza di mesi. Mi rendo conto che molto spesso non sono le persone a "sbagliare" ma sono le nostre aspettative a fare danni. A crearci illusioni. Lo ammetto: io sono una di quelle che, molto spesso, si aspetta di avere di rimando le stesse attenzioni che elargisce. Ma non è scontato, e non è detto. Problema mio, ne prendo atto. Ma dato che non solo non sono capace di essere diversa, ma non voglio nemmeno essere diversa, perché quando sono così e la Persona che ho dall'altra parte capisce e mi dà le stesse emozioni, io sono felice. E allora, credo che la soluzione migliore per me sia una chiara, netta, insindacabile selezione delle persone a cui dedicarmi come ho sempre fatto. Con la stessa devozione. E rispondere in modo altrettanto insindacabile con un chissenefrega alle altre. 
Voglio smettere di pensare di essere sempre io il problema, di non essere abbastanza "qualcosa", di non essere all'altezza. 
Voglio provare l'ebbrezza di non mettere sempre in discussione la mia autostima, bensì di pensare, almeno qualche volta, di aver intercettato degli stronzi e che come tali devo trattarli. 
Ecco. 
Ah, nel caso in cui questa nuova politica non sia di vostro gradimento, dovete sapere una cosa: 
francamente, me ne infischio.  

domenica 7 giugno 2015

pietra sopra...

sopra le chiacchiere inutili
le mancate risposte
alla fuffa.
pietra sopra
ai discorsi insulsi
all eccessiva comprensione
alla mancanza di autostima
alla mancanza di rispetto per se stessi e della propria dignità
alla pigrizia
al non volersi abbastanza bene
alla mancanza di coraggio nel pretendere
al procrastinare

pietra sopra
su chi non ti ama e non ti merita
a chi vorrei ma non posso e che più spesso è potrei ma non voglio
a chi fa volentieri a meno di te e senza grande fatica
sulle false speranze
sulle illusioni su uomini troppo belli
ma anche su quelli così così.

Pietra sopra
sul chi dà tutto per scontato, o dovuto, anche te.
sulla mania di esserci
di aspettare
di rincorrere
di consolare
di motivare
specie se tutto questo è a senso unico

pietra sopra
sui complicati
gli sposati fidanzati conviventi coinquilini
gli sposati più o meno, i fidanzati ma non troppo, i conviventi forzati, i coinquilini affettuosi
i separati in casa, i divorziati con rimpianto, gli anafettivi, cinici, gli stronzi belli e impossibili, quelli che la carbonara è buona ma la mia mamma la cucina meglio,
ai pigri, a chi non sente l urgenza di passare del tempo con te ma può tranquillamente aspettare settimana prossima che tanto...
su chi incarna una o più delle caratteristiche qui sopra debitamente elencate.

pietra sopra
sulla rabbia, sulla delusione, sull incapacità di capire e di rassegnarsi
sui pensieri fin troppo facili tipo non ne voglio più sapere, inizierò a comportarmi anche io così, bella e impossibile, acida e velenosa, sarcastica e tagliente.
pietra sopra
sui fanculo non detti ma troppo spesso pensati, sulla gastrite e sulla voglia di chiudersi il mondo fuori.

pietra sopra
ai mi basto e mi soddisfo, al non ci crederò mai più, alla rassegnazione e alle vite che non si cambiano. alla lagnanza congenita, ai non mi innamorerò mai più, al la solitudine è nel mio karma.

perché se è vero che certe cose mi fanno un male cane, sono anche dell'idea che la vita sia bella, e che valga la pena di provarla a vivere la meglio delle proprie possibilità, e che i soldi in questo pensiero non c entrano un cazzo, e che la strada la si debba anche cambiare quando le cose non funzionano, che poi di irreversibile esistono solo le malattie terminali, il resto si fa si desfa e si aggiusta. basta volerlo
e che magari non so niente di regole e manuali di galateo e che molto spesso non aspetto come dovrebbe fare una vera signorina, che magari mi prendo delle cantonate pazzesche, soffro la delusione, l abbandono e la solitudine, ma con tutto il mio ingenuo ottimismo, sto molto meglio di voi.

venerdì 5 giugno 2015

E non era una stupida, sapeva quel che voleva. Solamente voleva delle cose impossibili.
Cesare Pavese


In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...