martedì 27 novembre 2012

la vita è fatta a scale...

Casa Fenoglio-Lafleur - Torino - Particolare


Si sale, si scende. 
A volte ci si ferma a prendere fiato.
Si chiude la porta, si lasciano dentro le chiavi.
Si resta chiusi fuori.
Di casa.
Dalla propria vita.
Si sale di corsa, con i polmoni che bruciano, il fiato corto.
Le gambe che pesano ad ogni gradino di più.
Si sbattono i pugni contro una porta che non si vuole aprire.
Si scende sconsolati con le mani arrossate affondate nelle tasche guardandosi alle spalle, sperando
in un ripensamento.
Si sale, con le borse piene tra coriandoli e patatine fritte. Le chiavi che tintinnano e una cartolina tra i denti.
Si scende a comprare un litro di latte dimenticato, scivolando in fretta. una mano sullo corrimano e il piede giusto al limite dello scalino.
Ci si affaccia a guardare giù chiedendo "chi è?"
chi suona, chi bussa, chi cerca, chi aspetta.
"Arrivo scendo subito".
O forse tra un po' forse non scenderò mai e mi capiterà di precipitare.
Si guarda su "Allora scendi?" mi vedi - ci sono – sono arrivato - eccomi.
Prendo fiato adesso salgo vengo a prenderti.
Vengo a prendere le mie cose, a farle scendere.
Svuotarti la casa e lasciare quel segno nero sul muro dove stava la nostra foto, quella fatta al mare, con te che mi cingevi le spalle.
Ti porto i miei libri che se li lascio da te vuol dire che mi fido.
Che i miei libri non li lascerei mai in giro e ti lascio anche lo spazzolino che poi se mi fermo da te a dormire. A vegliare su quei libri, mi serve.
Salire, fino all'ultimo piano che a me di avere gente sopra la testa non mi è mai piaciuto e poi guardo dalla finestra e mi pare che il mondo sia steso ai miei piedi.
Scendo fino dalla moretta del terzo piano, che ha quegli occhi che mi fanno morire e magari un po' di zucchero me lo regala lei, ci condisco il sorriso.
Salgo.
Fino al tetto, con quella porta di vetro opaco e la chiave che sa di ruggine marrone e graffia sempre quando la giri. Stendo le lenzuola al vento e il tuo odore ora sa di detersivo. Bandiera bianca. Ma non mi arrendo ti respirerò di nuovo.
Scendo.
Fino in cantina dove mi chiedi di nascondere i pezzi di te. E lo faccio sì tra il vino e la polvere. Eppure la scatola la metto lì vicino a quella finestrella che un po' di luce te la regala.
E torno a leggerti quando mi sento più sola.
E va bene così.
E non no va bene così. Riprendo la scatola, la porto su, ad ogni gradino l'accarezzo. Sul comodino sì. Tra le candele di mare e quel libro da finire. Ancora tu.. ma non dovevamo vederci più?
Tu scendi io resto "Chiama quando arrivi" eccomi resto qui, mi sporgo abbastanza, mi tengo stretta che soffro di vertigini. Tornerai vero? Non farmi stare in pensiero sii prudente.
Ti vedo ancora lì sotto che mi fai ciao con la mano e già mi manchi... lo sai che mi manchi vero?
"Sì, ti chiamo appena arrivo" e ti guardo lì, con i capelli sul viso e già vorrei darti un altro bacio ancora.
Risalire, correre su, riprenderti il viso tra le mani e dirti che sì, mi sto innamorando un po' di te e no, tu ancora non lo sai.
Invece resto qui a fare ciao con la mano.
E sì che lo sai, sì che lo senti. Perché alla fine di amarti non ho mai smesso, nemmeno per un istante, nemmeno in un pensiero e ti tengo qui, stretto piantato a due dita dal cuore, ma le tue radici vanno profonde fino a lì, nell'ultimo angolo di anima libero e ne hanno preso possesso.  

Esiste l'ascensore.
Ma è tutta un'altra cosa.




 

24 commenti:

  1. ...c'è qualcosa di familiare
    Thunderblue

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    1. acuto spirito di osservazione sig. Thunder.
      ma con modifica e correzione.

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  2. Mi permetto una piccola correzione. Casa Fenoglio-Lafleur. Progettata dall'arch. Fenoglio per sè e la sua famiglia, l'ha però venduta quasi subito al sig. Lafleur, industriale francese. E' uno delle più prestigiose testimonianze del Liberty, qui.

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    1. Chiedo venia, così ho letto su un disinformato google. Corretto!
      Grazie Ing.

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  3. bellissima la foto, una tromba che è una meraviglia.
    bellissimo il post.
    comodissimi i piani terra.
    ;-)
    ciao!

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    1. ahahahah ma sarai un pigro!!! :D
      Ciao Brù!

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  4. C'est l'Amour che rende tutto speciale, anche il quotidiano fatto delle solite cose. Lo slancio vitale, quello che non riesci a trattenere e che ti fa preferire le scale anche in salita, il che è tutto dire, per accorciare i tempi a quel tuffo negli occhi e nell'anima di chi si ama di più al mondo; che ci ha infranto ogni resistenza egoistica del proprio "io", per dar spazio solo al "noi" ... il solo miracolo che veramente conti nell'arco di una vita e oltre.

    Ciao:-)

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    1. ho appena finito un libro di Osho in cui si dice che l Amore è la più alta forma di egoismo esistente! :)
      ciao Paolo!

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  5. E a parte Osho, Tu che cosa pensi davvero ?

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  6. Il rumore dei tuoi passi sulle scale, quella mia pioggerella di tacchi affrettati.Eravamo insieme.
    Quando tra noi è finita non ho più fatto quei gradini e ho preso l'ascensore. Da sola.

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    1. fino a quando non è entrato nell'ascensore l inquilino del terzo piano. trafelato si è infilato giusto un secondo prima che le porte si chiudessero e mi ha regalato un sorriso che mi è rimasto nel taschino della giacca per tutto il giorno.
      anche se ho fatto finta di niente...

      ;)

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    2. però rientrata a casa ho subito sfilato il sorriso dal taschino della giacca e l'ho attaccato allo specchio dell'ingresso. Nel pomeriggio lo porto a spasso insieme a me. Scendiamo insieme le scale. E chissà....

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    3. attaccato allo specchio, lì all ingresso è il posto ideale.
      ci cade l occhio così, frettolosamente quando devo uscire la mattina. un ultimo sguardo se mi sono ricordata di pettinarmi o un ritocco del rossetto. e lui è ancora lì che mi sorride. la mattina ha già un sapore diverso.
      e già... chissà.

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    4. La mattina la sveglia, il caffè e poi la doccia, mi vesto. Afferro la borsa e le chiavi, poi guardo lo specchio per un altro ritocco e corro a cercare con gli occhi "il sorriso". Ritrova il suo battito il petto ed esco di casa con la sua immagine in testa.
      Chissà se conviene rischiare o annullare quel sogno.
      Chissà ....

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    5. a metà mattina sono scesa al bar per un caffè. niente pioggia un filo di sole. al banco Renzo mi ha fatto un cenno con il capo e avevo già il piattino davanti. accanto a me due ragazze parlavano fitto tra di loro ma ho potuto sentire che una diceva all altra
      "e come fai a sapere che non ti piace? mi sembra di sentirti quando eri piccola e dovevi mangiare la verdura e non c era verso! urlavi noooo non mi piaceee e non sapevi nemmeno che sapore avesse... provare è sempre un rischio, ma è anche vero che ora sei vegetariana no?"
      ho sorriso anche io

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    6. a metà mattina sono scesa al bar per un caffè. niente pioggia un filo di sole. al banco Renzo mi ha fatto un cenno con il capo e avevo già il piattino davanti. accanto a me due ragazze parlavano fitto tra di loro ma ho potuto sentire che una diceva all altra
      "e come fai a sapere che non ti piace? mi sembra di sentirti quando eri piccola e dovevi mangiare la verdura e non c era verso! urlavi noooo non mi piaceee e non sapevi nemmeno che sapore avesse... provare è sempre un rischio, ma è anche vero che ora sei vegetariana no?"
      ho sorriso anche io

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    7. a metà mattina sono scesa al bar per un caffè. niente pioggia un filo di sole. al banco Renzo mi ha fatto un cenno con il capo e avevo già il piattino davanti. accanto a me due ragazze parlavano fitto tra di loro ma ho potuto sentire che una diceva all altra
      "e come fai a sapere che non ti piace? mi sembra di sentirti quando eri piccola e dovevi mangiare la verdura e non c era verso! urlavi noooo non mi piaceee e non sapevi nemmeno che sapore avesse... provare è sempre un rischio, ma è anche vero che ora sei vegetariana no?"
      ho sorriso anche io

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    8. a metà mattina sono scesa al bar per un caffè. niente pioggia un filo di sole. al banco Renzo mi ha fatto un cenno con il capo e avevo già il piattino davanti. accanto a me due ragazze parlavano fitto tra di loro ma ho potuto sentire che una diceva all altra
      "e come fai a sapere che non ti piace? mi sembra di sentirti quando eri piccola e dovevi mangiare la verdura e non c era verso! urlavi noooo non mi piaceee e non sapevi nemmeno che sapore avesse... provare è sempre un rischio, ma è anche vero che ora sei vegetariana no?"
      ho sorriso anche io

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    9. a metà mattina sono scesa al bar per un caffè. niente pioggia un filo di sole. al banco Renzo mi ha fatto un cenno con il capo e avevo già il piattino davanti. accanto a me due ragazze parlavano fitto tra di loro ma ho potuto sentire che una diceva all altra
      "e come fai a sapere che non ti piace? mi sembra di sentirti quando eri piccola e dovevi mangiare la verdura e non c era verso! urlavi noooo non mi piaceee e non sapevi nemmeno che sapore avesse... provare è sempre un rischio, ma è anche vero che ora sei vegetariana no?"
      ho sorriso anche io

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    10. Provare a vivere un sogno! Sei distratta oggi al lavoro, la mente molesta fantasie e ti immagini protagonista di una nuova storia destinata a decollare o rimanere imprigionata tra le porte di una cabina d'ascensore. Epppure il "battito" non mente, difficile sbagliare, poche volte nella vita riesci a sentirlo in modo così netto e quelle volte che capita è assurdo far finta di non sentirlo, far finta che sia niente. Ci sono persone che vivono una vita assolutamente normale ma non hanno conosciuto la passione, quel vortice che ti imprigiona i sensi e ti porta negli inferi della terra e poi giù sempre più giù fino a toccare il fondo. E perdi la capacità di ragionare e con essa la tua razionalità, il mondo assume un'altra prospettiva, tutto è sovvertito, sei la protagonista del sogno della tua vita.
      Peccato non ascoltare il battito.
      A queste cose pensa stamattina la tua mente, a quella voglia pazzesca di lasciarsi andare oppure rimanere immobile con quel sorriso nel taschino della giacca.
      Appoggiata al bancone del bar aspetti un caffè, la mente vaga a cercare sullo specchio di fronte un sorriso ma è rimasto appiccicato allo specchio dell'ingresso di casa tua.
      E il battito ancora continua.....

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  7. Paolo,
    io non credo che sia l amour a far girare il mondo. nel senso, che se di amor di coppia si parla, dire Ti Amo ad una persona si fa presto, ed è una cosa (relativamente) semplice (a meno che non si sia persone superficiali) è tutto ciò che viene dopo che è complicato.
    L amore in sé può fare poco. Credo che per far funzionare le cose, farti venire la voglia di correre in salita anche quando i polmoni bruciano, è la VOLONTA' di far funzionare le cose, di volerle con tutto te stesso. di non arrendersi davanti alle difficoltà. cosa che non fa parte di tutte le coppie.
    è più facile mandarsi a fanzip, a scaricare le responsabilità di un fallimento collettivo sull altro piuttosto che sedersi e farsi un esame di coscienza.
    io credo che l amore renda liberi. in prima istanza.
    io credo che amare l altro significhi sostenerlo, appoggiarlo e credere in lui anche quando il resto del mondo crede in tutt altro.
    ma credo anche, che ciò che rende davvero tutto speciale, sia la Voglia, la Volontà di vivere.
    pensando che questa è l unica Vita che abbiamo e che quindi va vissuta al meglio.
    e che se c è davvero un amore, capace di farci muovere le montagne è soprattutto quello che si dovrebbe imparare ad avere verso noi stessi, prima di tutto.

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  8. Condivido in pieno quello che hai scritto
    Ciao Sys

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  9. L'amore, serio, comprende anche la volontà, no? Anche di non ricorrere al comodo fanzip quando le cose un po' si appannano. Scaricare le responsabilità sull'altro non credo abbia molto a che fare con l'amore. Con l'amour, forse.
    Molto, molto d'accordo con la necessità di amare davvero se stessi. Qui lo dico però, fosse facile amare se stessi.

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  10. " pensando che questa è l unica Vita che abbiamo e che quindi va vissuta al meglio."

    Mi soffermo solo su queste tue parole che, ovviamente e come immagino tu sappia, condivido. Il resto, sorvolo un attimo e forse sai anche perché, però mi spiace essermi perduto questo tuo pezzo, bello e al tempo stesso inconsueto che, come il salire e scendere dalle scale, ha dentro di sé un'energia che contagia. Bello davvero. ;)

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