giovedì 16 gennaio 2014

Il Falsario di Porta Palazzo - Il Boia di Torino - Favola Nera

"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira" 
J.D. Salinger

Io credo di essere la peggior lettrice che un autore possa avere. 
Perché sono di una pignoleria smodata, una precisetti  al limite della noia, e ho una memoria pressoché fotografica, specie quando sono molto attenta e sul pezzo. Non sopporto quelli che ti citano personaggi così per far numero, che nell'economia del libro non ci stanno a dir niente (e tu vai avanti e indietro con le pagine chiedendoti "ma chi è questo?"); non sopporto chi non cura le ambientazioni o lo fa con grande approssimazione, (non dimenticherò mai un racconto letto qualche anno fa, dove facevano sbarcare emigranti a Pantelleria, per dire). 
Non sopporto i dialoghi che riempiono tre pagine di sole botte e risposte, che diciamocelo, scrivere dialoghi che reggano sulla carta stampata, non è certo facile come una spaghettata a mezzanotte. 

Sono tornata da Torino con due libri nello zaino e uno in mano.
Iniziato Il Falsario di Porta Palazzo a Torino Porta Susa, ho letto le ultime righe meno di quattro ore più tardi quando ormai stavo entrando in stazione a Padova. E non venitemi a dire "maaaah.. è perché lo conosci... maaaa... è un tuo amico...". quando si tratta di leggere, se qualcosa non mi piace, amico o non amico io stronco. Poco da fare. E poi, oltre ad essere precisetti sono pure snob, e della peggior specie: sono una snob viziata. 
Voglio dire, dopo essermi districata per le trame intricate del Maestro Camilleri e i suoi polizieschi, o di Connelly  per citarne un altro, è difficile trovare qualcosa di altrettanto avvincente. 
Eppure. 
Eppure questi tre noir li ho letti tutti in cinque giorni. E solo perché la febbre che mi ha fatto compagnia durante le vacanze mi ha costretta a rallentare il ritmo mentre leggevo Favola Nera. 
Impossibile non affezionarsi al protagonista Gabriele Sodano, Tenente dei Carabinieri nel primo romanzo poi promosso Capitano. Deciso come il ruolo gli richiede e umano con i suoi limiti e la sua fragilità come è giusto che sia. 
Una Torino che non si limita a fare da scenario, ma diventa protagonista senza mai essere una sfacciata prima donna. 
In tutti e tre i romanzi l autore ti guida, ti indica strade e poi, quando pensi di aver capito tutto prima degli altri, ti rovescia le carte in tavola. Quando pensi di aver risolto l enigma ecco che ti accorgi che non è esattamente come pensavi e allora sei costretto a riaffidarti a lui e a lasciarti ricondurre altrove. Con la tensione che cresce ma viene moderata sempre al momento giusto con la perfetta dose di ironia. 
Scritto da un altro maniaco della precisione. Che se cercate quella tal via la trovate, e i riferimenti ai fatti storici sono più che precisi, (così si legge e si impara pure qualcosa che non si sapeva, guarda te). Capace che entri così tanto nella storia che cerchi persino i protagonisti su facebook per vedere se esistano davvero! 
E alla fine?
Alla fine il solo rammarico è che non ne puoi ordinare subito un altro di nuovo. 
Insomma... Signori miei, questi libri s hanno da leggere! 
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On Air: Sultans of Swing - Dire Straits & Eric Clapton 

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