venerdì 24 gennaio 2014

Anniversario

Ci sarebbe quasi da non crederci. Sono passati dieci anni da quando, non senza una certa emozione, ho creato sodalite.splinder. i blog erano all'inizio, quasi nessuno sapeva cosa fossero, le prime pagine sono state scritte ancora ai tempi in cui il modem quando l accendevi faceva tutti quei fischi strani e girava a 56 K. roba che nemmeno il cellulare oggi. 
Sodalite perché avevo un braccialetto di pietre blu. E blu è sempre stato il mio colore preferito. E poi mi piaceva quella pietra, quello che significava. Quello che significava in quel momento della mia vita. A febbraio del 2004 io stavo davanti ad un mucchietto informe di cocci che era la mia vita. Mi ero appena separata, mi si era lasciata in mezzo ad una strada con un debito più grande di me e senza un euro in tasca e la banca che mi rincorreva a colpi di raccomandate. Eppure,  c era stato un giorno di febbraio in cui, seduta per terra, in piazza non troppo distante da un ragazzo nero che vendeva borse contraffatte, ascoltando la mia musica con le cuffiette, mi sembrava che il mondo avesse rallentato il suo ritmo e che la mia pelle stesse tornando al suo posto: intorno a me. 
Sodalite nasceva come un posto, dove potevo scrivere di me. Dove potevo permettermi di riscoprire chi ero, visto che mi ero dimenticata di me per così tanto tempo. E farlo dietro ad un video, certo ha una certa comodità. Potevo farlo senza sentirmi comunque troppo esposta in un momento in cui sentivo la necessità di proteggermi, restare in tana e leccarmi le ferite. 
Sono passati dieci anni. Dieci anni che sembra un altra vita. Dieci anni in cui ho vissuto più di quanto avessi mai fatto prima. Dieci anni di post, di risate, di rincorse tra un blog e l altro. Dieci anni di racconti, di tentativi di racconti, di persone che poi hanno iniziato a far parte della mia vita anche fuori di qui, fuori da queste righe. Persone che hanno lasciato il nick appeso al porta abiti con il giaccone, e si sono sedute sul mio divano. Persone che se ne sono andate sbattendo la porta, altre che ora vivono dall'altra parte dell'oceano eppure sono ancora qui, accanto a me in una nicchia del mio cuore tutta per loro. 
Una persona in particolare che nel mio cuore è tatuata, la cui iniziale si mescola alla mia nel tatuaggio del mio polso. Che vive qui, a due dita dal cuore. Anche quando ci cazziamo e scorniamo come ogni toro e capricorno che si rispettino. 
Dieci anni di avventure, di corse per l'Italia in lungo e largo seguendo il cuore. 10 anni di esperienze, la più stravolgente di tutte quella di tre anni e mezzo fa in cui non ho dovuto imparare a camminare di nuovo, ma reinventarmi, ancora, e scoprirmi forse più fragile e forte di quanto avessi mai pensato. 
Oggi i blog forse si stanno perdendo. Forse hanno fatto la loro storia e lasciano lo spazio a mezzi in cui il dono della sintesi è fondamentale. Forse anche la mia voglia di raccontarmi è scemata perché, forse, ha lasciato lo spazio ad una nuova e diversa consapevolezza. Quando sono arrivata qui non avevo ancora trentanni, non sapevo esattamente chi ero e dove volevo andare.  Ora sono alle soglie dei quaranta, e se è vero che non so ancora cosa farò da grande, se mi si chiede chi sono una sfumatura di risposta sono capace di metterla insieme. E forse per questo, le piccole grandi cose che vivo ritornano a essere più cose che mi tengo dentro. Elaboro con me stessa e condivido con esclusiva. 
Forse è solo cambiato il tempo. 
Dieci anni, ne rappresentano davvero molto. 

Un tempo mi sembrava di sognare più spesso, avevo più illusioni, ma meno speranze di adesso. 
Eugenio Finardi.  


On Air: Cosa Sognava Mozart -  Eugenio Finardi 

6 commenti:

  1. Splinder... Non solo tutti noi eravamo persone diverse: era un altro pianeta.

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    1. varrebbe la pena approfondissi il concetto, Ale.

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  2. Non ti seguo da così tanto tempo (sai, dieci anni fa ero ancora un pupo) ma mi ricordo bene di Sodalite su Splinder. Rammento che mi aveva colpito il nome - in effetti pensavo fosse un francesismo e che ci volesse l'accento (Tipo libertè, legalitè, vin brulè) e solo tempo dopo seppi invece quanto era vasta la mia ignoranza.
    Mi fece subito simpatia la foto della gatta sul davanzale, e ricordo benissimo alcuni tuoi post di allora, ironici e intensi. Poi d'improvviso sei sparita e ti ho ritrovato quasi per caso, molto tempo dopo. Ho seguito le tue peripezie in seguito all'incidente di allora e, permettimi, mi sento come se ti avessi preso a braccetto e sostenuto per un po', osservando i tuoi progressi da dietro il vetro del monitor, come fosse una finestra socchiusa.
    Dissi allora che avevi grinta da vendere e che saresti rinata più forte.
    So di aver avuto perfettamente ragione. (Come mi capita sempre, d'altro canto ^_^)

    Auguri. Dieci anni di Blog. E non hai ancora imparato a mettere gli accenti!!!!
    Un abbraccio
    D&R

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    1. Ma grazie Ing. anche io mi ricordo della prima incursione nel tuo blog. era intorno al 2009. e poi ci sono tornata tempo dopo mentre parlavi di neve e di passeggiate notturne con la tua Piccola.
      E mi ricordo anche quando mi hai ritrovata, mi ricordo che hai scritto "il nick è diverso, ma lo stile mi sa proprio il tuo".
      E' vero tutto quello che scrivi, dal battesimo dell asfalto in poi sapere che c era qualcuno che, in qualche modo c era passato, m ha dato coraggio. Mo non ti allargà troppo però.... non è che hai sempre ragione. Conosco un bravo macellaio che c azzecca più spesso ! :P

      ps. io gli accenti li metto è l apostrofo che mi sfugge sempre, sto biricchino...
      un abbraccio grande a te
      SyS

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  3. Già . E sono quasi dieci anni che passo di qua. Ottima scelta fatta, all'epoca!

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