lunedì 5 giugno 2017




Nei primi dieci giorni senza te, ho scoperto che:
- la porta dello stanzino e quella del bagno possono chiudersi. Incredibile!
- esistono rumori in casa che non sono dipendenti dai tuoi spostamenti. Ma che, davvero?
- che cammino ancora guardinga con l idea di poter pestare uno dei tuoi pupattoli, o te che mi ti infili tra le gambe.
- che la cucina senza le tue ciotole sembra più grande...
- lasciare il tuo piattino rosso da prosciutto, sopra il tavolo ieri, non è stata una buona idea.
- non mi riesce di tagliare una fetta di prosciutto senza pensare "questo è per la mia rompipalle".
- che sei sempre stata una gatta silenziosa, ma il silenzio d'assenza è ben diverso dal silenzio di presenza.
- che posso lasciare le finestre aperte, senza pensare "troppa aria le fa male alle orecchie" oppure quella dello studio: "potrebbe saltare sulla scrivania, andare in finestra, precipitare, finire nella casa diroccata di fronte, rompersi entrambi i femori, perdersi nella nebbia padana e finire mangiata dai cani alsaziani" e altri cataclismi di varia forma o natura.
- che sono molto più libera di andare e venire senza orario, ma al momento non ho ancora capito che farmene di tutta questa libertà.
- che posso lasciare la roba stirata sul letto senza ritrovarla 5 minuti dopo con una riconoscibile sagoma di culone peloso pressata sopra, con relativa dispersione di pelo.
- possono esistere vestiti senza peli. mah!
- il letto è diventato improvvisamente immenso, benché tu non fossi certo delle dimensioni di un alano
- passare 10 giorni senza dire cose sceme parlando con la vocetta scema non è sano. potrei iniziare a fare la vocina scema quando parlo da sola. non escludo che finirò per farlo.
- scrivere senza una gatta distesa sulla tastiera del pc, è quanto più difficile una scribacchina possa fare.

2 commenti:

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