giovedì 22 giugno 2017

E' arrivata l'estate. Cercavo un'immagine che me la evocasse e ho preso un'insalata d'orzo con le verdure. L'adoro. Per la freschezza, per il modo di saziarti senza farti sentire un ippopotamo e, non l'avrei mai detto, perché invecchiando mi sono appassionata alle verdure più che a qualsiasi altra cosa.
Arriva l'estate e ho voglia di pensieri leggeri, di togliermi di dosso le paranoie, le incazzature veloci, ma anche quelle latenti che ti porti alla bocca dello stomaco come un'abitudine. Ho voglia di fare cose senza pensarci troppo. Come sabato scorso quando mi sono seduta davanti alla Maga Ginevra e le ho detto di farmi le carte. E lei mi garantisce che c è un Re di Coppe nel mio futuro. A leggerne la descrizione sono scoppiata a ridere. Praticamente un Alberto Angela in versione bionda. Troppo bello per essere vero, ma visto che è estate, voglio concedermi il lusso di crederci, sperarci un po' e usarlo come aneddoto nelle serate tra amiche per riderci su.
Ho voglia di mojito, e di chiacchiere sceme, di guide turistiche da sfogliare e di perdermi per qualche strada che non conosco, e dover chiedere informazioni. Ho voglia di finestrini aperti, di cantare mente sto in coda in tangenziale, perché le canzoni d'estate sono quei tormentoni che ti entrano in testa senza chiederti il permesso. Ho voglia di mettermi in gioco. E di giocare. Con leggerezza che non significa superficialità. Significa che ogni gesto e ogni svolta non deve essere carica di quella pesantezza introspettiva che non riusciamo a non dare ad ogni cosa ci capiti, chiedendoci il perché e il per cosa. Ho voglia di lasciare andare. Un anche solo per un po'...
Ho voglia di cose semplici, fresche, come un'insalata d'orzo.

Nessun commento:

Posta un commento

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...