mercoledì 17 settembre 2014

Decluttering

No, ma va bene.
No, ma io capisco tutto.
No, ma va bene tutto capisco tutto ma mi rifiuto. Ecco.
Io mi rifiuto. 
Mi rifiuto di pensare che in 4 persone si sia abitato in 55 mq di casa, e che io da sola in un appartamento di quasi 80 stia litigando con l'armadio per questioni di spazio. E dove lo metto il piumone? e dove la metto la trapunta da mezza stagione... ma che davvero i maglioni di lana non ci stanno più lì? ma se fino all'anno scorso... 
Oh basta. 
Ieri ho aperto l'armadio. Melli mi guarda con quell'espressione tipo "e mo so cazzi" e si defila andandosi ad acciambellare sopra il cuscino del Maggiordomo. 
Alla fine, gira che ti rigira amore bello, non sarà certo la cessione in uso gratuito di numero 2 (due) cassetti forniti ad OcchiAzzurri a crearmi scompensi emotivi. Qui sostanzialmente urge riorganizzazione fisica ma soprattutto mentale degli spazi. 
Il mio Fratellone Filosofo risolverebbe la cosa con il Mantra del Sacco Nero. Cioè aprire il suddetto e ficcarci dentro ogni cosa che risponda alla definizione di superfluo. Io non ho ancora la sua forza di carattere e quindi provvederò con una selezione accurata ma intransigente. Nel sacchetto del "fuori dalla mia vita" c è già entrato il mio "maglione di Linus"... quel maglione grigio, di 3 taglie più grande di me già al tempo del suo arrivo  nella mia vita (tipo 16 anni fa... ed era già usato) e adesso che ho persi per strada un numero considerevole di chili... non ho nemmeno voluto provarlo. Tanto non so nemmeno se gli intrecci di lana ancora reggessero al trauma. Via. Ad occhi chiusi cacciato lì in fondo al sacchetto. 
Scritto sms per dichiararlo a voce alta alla Genitrice che mi risponde "hai intenzione di far scatenare un uragano? No avvisami che tiro dentro i gerani... ma avrai mica la febbre?"

E poi alla fine il problema è che mentalmente costruiamo storie e pensieri intorno all'oggetto. Ci pinziamo un ricordo e una situazione. Non sempre facile, non sempre bella ma è la nostra l'abbiamo vissuta e ce la teniamo stretta. Anche solo per roderci di nuovo, nei momenti già cupi quando non ci si fa male abbastanza e allora dobbiamo proprio rigirare il coltello nella piaga. E quindi sparpagliamo oggetti inutili e pseudo ricordi in giro per casa. 
O sul ripiano dello stanzino... O in fondo all'armadio insieme alle magliette della terza media. Ecco. Nun l'accetto. No no, non va bene.
Decanto il mea culpa e oggi si riaffronta la situazione con rinnovato spirito e animo propositivo.
Io non sono gli oggetti che possiedo.
I ricordi mi accompagnano tra i pensieri e non nella conservazione dei tappi delle bottiglie bevute, nei biglietti dell'autostrada infilati nel cassetto, nei cumuli di borse che sono lì, non uso e che però ogni volta che passo da Desigual mi fanno dire "ma nooo... che di borse ne ho a casa".
Insomma, ogni inversione di tendenza deve avere la sua motivazione Alpha no? 

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