mercoledì 30 ottobre 2013

Storia di un divano

Quando affittai la Tana del Tasso, fu subito chiaro che il concetto di "divano" all'interno di quella metratura, era già di per sé ingombrante. Il concetto dico. Perché il divano pareva proprio utopia.
Invece, mamma Ikea che pensa sempre a grandi e piccini, fece un divanetto due posti degno della casa delle bambole. E fu così che, anche anche in quei 12 mq di soggiorno/salotto/angolo cottura, arrivò lui. E fu subito chiamato Fido.
L'ho portato con me anche a Villa Merlina, ma si è capito subito che il rapporto non poteva continuare. Ci si doveva separare, non certo senza un filo di malinconia. Soprattutto mi sono sempre opposta all'idea di portarlo in discarica. Perché nonostante i suoi sei anni di onorato servizio, l ho sempre trattato bene, e pure la Melly non è che l abbia preso di mira mai con grande cattiveria. Insomma, non era da buttare. A qualcuno poteva sempre tornare utile. E poi...
E poi Fido è un custode di attimi. Di tutte le volte che, tornando a casa mi ci sono lasciata cadere avvolgendomi nella coperta. Delle sere a smaltire la febbre, o delle colazioni della domenica mattina. Quelle fatte con calma, guardando il merlo che veniva a salutarmi tra le tende di bambù. I dopo cena del Pianerotolo's Party, con la Melly che reclamava il suo posto e Sara che si faceva più piccola perché terrorizzata dallo sguardo giada della padrona di casa. Le pagine de "il Postino di Neruda" lette a voce altra mentre si preparava una cena.
I tre mesi in cui non potevo camminare e che siamo diventati una cosa sola. Con i momenti di rabbia, e le vittorie. Il sedermi lì comoda, la mattina, per leggere quella mail che sapevo era stata scritta la sera prima da un posto che avevo visto solo in foto, km da qui. Eppure così vicino. Ero seduta su Fido anche quando ho visto la prima foto e ho pensato "ecco... sono fregata!". Ed eravamo seduti lì quando come "fregati" eravamo in due. 
Fido era il centro della casa. Oddio... Non che ci fosse grande alternativa come "centro" nella Tana del Tasso, ma intorno a lui si sono vissuti Attimi di Vita, le contraddizioni, le discussioni, le risate e i momenti di sconforto, quasi tutte le puntate di Gray's Anatomy!!! . 
E ora, Fido è stato (come nelle migliori tradizioni) regalato ad un'amica che cercava una soluzione e la soluzione gli è arrivata così all improvviso dopo un mio post su facebook. E andrà a raccogliere altri attimi, di una famiglia, di manine sporche di nutella e pennarelli lasciati senza tappo. Di stoffe colorate e di cuscini che arrivano dal Perù. Raccoglierà idee per nuovi gioielli e pensieri d'amore multilingue. 
E allora anche quel filo di nostalgia diventa più sottile, pensando che Fido avrà ancora tante storie da raccontare.

2 commenti:

  1. Ma che tenerona questa favola.

    La morale è che non si butta niente? ;)
    O piuttosto che gli oggetti diventano animati e pieni di sentimenti se li viviamo con loro.
    Ciao :)

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    Risposte
    1. la morale è sempre quella!
      fai merenda con girella!
      ok... vado eh... vado.

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