La Stazione
Il mio arrivo nella città di N.
è avvenuto puntualmente.
Eri stato avvertito
con una lettera non spedita.
Hai fatto in tempo a non venire
all'ora prevista.
Il treno è arrivato sul terzo binario.
E' scesa molta gente.
L'assenza della mia persona
si avviava verso l'uscita tra la folla.
Alcune donne mi hanno sostituito
frettolosamente
in quella fretta.
A una è corso incontro
qualcuno che non conoscevo,
ma lei lo ha riconosciuto
immediatamente.
Si sono scambiati
un bacio non nostro,
intanto si è perduta
una valigia non mia.
La stazione della città di N.
ha superato bene la prova
di esistenza oggettiva.
L'insieme restava al suo posto.
I particolari si muovevano
sui binari designati.
E' avvenuto perfino
l'incontro fissato.
Fuori dalla portata
della nostra presenza.
Nel paradiso perduto
della probabilità.
Altrove.
Altrove.
Come risuonano queste piccole parole
Wislawa Szymborska
Poesia intensa...Azzeccata la foto in bianco e nero e quelle panchine vuote...Le stazioni mi rattristano (ricodi d'infanzia). L'attesa può correderci ma anche rigenerarci, dipende dalla nostra forza.
RispondiEliminaTvb, Dany
cara Dany, bello sempre ritrovarti!
Eliminala foto è mia, è di una piazzetta che mi porto nel cuore.. ti abbraccio.
Se è tua brava, hai colto l'essenza dell'attesa.
EliminaBaci, dany
Semplicemente bellissima!
RispondiEliminaCiao,
:)
P.S. tirati su, dai, che, se ti può consolare, anch'io sono giù.
Ma ... non era l'anno di noi Draghi?
A mi no me par ... boh!
ma dove sta scritto che mal comune mezzo gaudio? mah... :)
RispondiEliminasecondo me il Drago è in ferie...