Stamattina c era il sole tipico di dicembre. Quello con quel filo di foschia davanti, che puoi buttarci l occhio e non ti dà fastidio, non ti taglia la retina in due. Sole tenue su 4 gradi dell'aria.
Le mani fredde che però non ti lamenti, che è dicembre e che pretendi.. In auto il fruscio dell'alberello da mettere in ufficio, che la smart è tutta lì, lo chiudi in bagagliaio ma è come averlo seduto lì accanto che canticchia una canzoncina di natale. Che quest'anno si riesce pure a sentirlo di più, non come corsa al regalo e sicuramente non nel caos dei centri commerciali. Quest anno farò poco ma quel poco sarà sentito. Avrà in sé la consapevolezza del Natale passato a guardare tutto da dietro ad un vetro. A chiedere che qualcuno facesse per te qualcosa. Sempre. Solo per fare l'albero mi stancai così tanto a reggermi in piedi che la sera avevo la febbre. Quest anno invece posso camminare gustandomi le luminarie, il freddo sulla pelle, e il profumo delle pigne nei caminetti. Ho comprato una rosa nuova da portare a mio Papà e già è lì che sberluccica nella sua polvere dorata. Ho scritto una mail, parlavo ad una persona che sto scoprendo Amica, ed è sempre un bello scoprire, e ho scritto una frase tipo "sto vivendo e c è chi fa parte del mio vivere" e mi sembra una delle più belle frasi che ho scritto, che quando l ho riletta prima di dare invio ho sorriso.
Ho sete dell'abbraccio forte e chiuso, di quelli che per respirare devi scostarti a forza, ho voglia di rivedere il sorriso ironico sul viso del Fratellone che ieri era scazzato da matti, causa ladri in casa. Ho voglia di fiocchetti e palline di vetro che dondolano lente, di arancia e cannella, di scrivere a Marco dall'altra parte del mondo, altro che neve farà il Natale in spiaggia lui. Ho voglia di una camicia bianca sulla pelle dalle maniche troppo lunghe, di una brioche calda e di ridere.
Ecco sì, se potessi fare un regalo sotto ogni albero ci metterei una risata. Di quelle che partono dal diaframma e ti fanno ricadere la testa all'indietro e la gola al cielo.
On Air: True Colors - Phil Collins
Hai ragione. Una risata di quelle dei tempi di scuola, quando cominciavi per il motivo più stupido e poi non ti fermavi più, tu e quelli intorno a te, e alla fine ti faceva male la mandibola e gli occhi lacrimavano!
RispondiEliminaSarebbe un regalo bellissimo!
RispondiEliminaE di un paio dei panettoni no?
RispondiEliminaThunder
UnaRosa, mi hai fatto venire in mente tanti bei momenti.... grazie!!!
RispondiEliminaCincia cara, mi piacerebbe... davvero ma mi sa che...
Thunder... in fronte i panettoni... in fronte!
regalala anche a me una risata... magari da condividere...una risata come quella descritta da unarosaverde che ridi senza motivo, ti fa male la pancia ma non riesci a smettere, anzi proprio non vuoi smettere...perchè poi, chissà quando torna
RispondiEliminatesora, spero di poterlo fare presto!
RispondiEliminaI love it.
RispondiElimina