mercoledì 7 dicembre 2011

Quel freddo che scalda

Stamattina c era il sole tipico di dicembre. Quello con quel filo di foschia davanti, che puoi buttarci l occhio e non ti dà fastidio, non ti taglia la retina in due. Sole tenue su 4 gradi dell'aria. 
Le mani fredde che però non ti lamenti, che è dicembre e che pretendi.. In auto il fruscio dell'alberello da mettere in ufficio, che la smart è tutta lì, lo chiudi in bagagliaio ma è come averlo seduto lì accanto che canticchia una canzoncina di natale. Che quest'anno si riesce pure a sentirlo di più, non come corsa al regalo e sicuramente non nel caos dei centri commerciali. Quest anno farò poco ma quel poco sarà sentito. Avrà in sé la consapevolezza del Natale passato a guardare tutto da dietro ad un vetro. A chiedere che qualcuno facesse per te qualcosa. Sempre. Solo per fare l'albero mi stancai così tanto a reggermi in piedi che la sera avevo la febbre. Quest anno invece posso camminare gustandomi le luminarie, il freddo sulla pelle, e il profumo delle pigne nei caminetti. Ho comprato una rosa nuova da portare a mio Papà e già è lì che sberluccica nella sua polvere dorata. Ho scritto una mail, parlavo ad una persona che sto scoprendo Amica, ed è sempre un bello scoprire, e ho scritto una frase tipo "sto vivendo e c è chi fa parte del mio vivere" e mi sembra una delle più belle frasi che ho scritto, che quando l ho riletta prima di dare invio ho sorriso.
Ho sete dell'abbraccio forte e chiuso, di quelli che per respirare devi scostarti a forza, ho voglia di rivedere il sorriso ironico sul viso del Fratellone che ieri era scazzato da matti, causa ladri in casa. Ho voglia di fiocchetti e palline di vetro che dondolano lente, di arancia e cannella, di scrivere a Marco dall'altra parte del mondo, altro che neve farà il Natale in spiaggia lui. Ho voglia di una camicia bianca sulla pelle dalle maniche troppo lunghe, di una brioche calda e di ridere. 
Ecco sì, se potessi fare un regalo sotto ogni albero ci metterei una risata. Di quelle che partono dal diaframma e ti fanno ricadere la testa all'indietro e la gola al cielo.

7 commenti:

  1. Hai ragione. Una risata di quelle dei tempi di scuola, quando cominciavi per il motivo più stupido e poi non ti fermavi più, tu e quelli intorno a te, e alla fine ti faceva male la mandibola e gli occhi lacrimavano!

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  2. Sarebbe un regalo bellissimo!

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  3. E di un paio dei panettoni no?

    Thunder

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  4. UnaRosa, mi hai fatto venire in mente tanti bei momenti.... grazie!!!

    Cincia cara, mi piacerebbe... davvero ma mi sa che...

    Thunder... in fronte i panettoni... in fronte!

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  5. regalala anche a me una risata... magari da condividere...una risata come quella descritta da unarosaverde che ridi senza motivo, ti fa male la pancia ma non riesci a smettere, anzi proprio non vuoi smettere...perchè poi, chissà quando torna

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  6. tesora, spero di poterlo fare presto!

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