martedì 20 dicembre 2011

Mumble...

Mah...
Son qui che pensavo, e rimurginavo su questa parola strana che pur mi calza un po' a pennello: procrastinatrice. Che c ho dovuto fare le pause nel mezzo della lettura per poter riuscire a pronunciare tutte quelle r senza farmi cadere le tonsille e un incisivo.
E non è mica una parolaccia, è un atteggiamento, pure piuttosto comune pare. Trattasi di chi rimanda a domani, temporeggia, allunga i tempi. Solitamente trova scuse più o meno plausibili per non fare oggi quello che potrebbe tranquillamente fare tra una settimana. Tipo la sottoscritta che arriva a casa dal lavoro la sera, vorrebbe mettersi lì a scrivere e pensa: c ho i piatti di ieri da lavara, la gatta che miagola e reclama attenzioni (povera Anima Pelosa, dopo 10 ore a casa da sola reclama a gran voce le coccole che sto ancora in garage), e poi ci sarebbe quella pila di roba da stirare, la scrivania è sommersa e scomparsa sotto le bollette da pagare, i libri da leggere, gli abiti da mettere nel cesto della biancheria e poi da lì alla lavatrice maattentiallafasciaorariachesenofaiunmutoconlenel, e sono pure piuttosto stanca a dire il vero, e fanno in tivu quella puntata di NCSI che ancora non ho visto... però mentre sono lì con le mani del detersivo per i piatti, mentalmente scrivo le più belle pagine rubate alla letteratura, descrivo immagini che nemmeno un pittore fiammingo visionario dipingerebbe così particolareggiate, la cucina mi si popola di personaggi i più vari (e nessuno che mosso da pietà ramazzi o stiri al posto mio). Poi, quando la congiunzione astrale è favorevole e non si sa come riappare per incanto il pc e la scrivania è libera, la gatta dorme, e apro word su una pagina bianca... tale resta. Il vuoto assoluto. 
La cosa peggiore poi che possa fare è gironzolare in cerca di ispirazione in rete leggendo cose scritte da altri. Sciagura! Finisce che chiudo tutto dicendomi che forse potrei votarmi allo zen e l arte del ricamo (Dio... solo a pensarci mi viene l orticaria), che in quei momenti mi sembra che tutti siano molto più portati di me, persino quelli che scrivono xkè e salutano scrivendo lol prima del nome (eccola, la mia vena subdola e snob che se ne esce così a tradimento). 
Quindi procrastino. Ecco. Il che comunque, dicono talune pagine di psicologia on line, è una cosa che nasconde ben altre insidie e problematiche. 
Bene, proponimento n. 2 per l'anno nuovo: cercare per quanto possibile di non procrastinare. 

Poi... 
Oggi ho dovuto chiamare Poste Italiane (arridaje) per scrivere n. 3 telegrammi di condoglianze (tutte per la stessa persona "per fortuna"), e ho fatto le seguenti considerazioni:
il telegramma resiste. 
- sono sparite le lettere, quelle scritte su carta, con la stilografica blu il profumo dell amato/a sulla carta, lo stampo del rossetto a sigillare un bacio. 
-sono sparite le cartoline, ora si fa prima con l mms, e il tvtb lo mandiamo via sms che così se non mi rispondi subito io ti mollo. e poi posso scrivere un altro sms strappalacrime al canale digitale di radio dj mentre passano l ultima canzone di lady gaga. 
Ma il telegramma resiste. Temerario e per niente vintage. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e "per telegrammi di condoglianze digitare 1". 
Ecco... c è pure lo smistamento delle ragioni che spingono a telegrammare. Ma soprattutto, pensavo: già il fatto di trovare tre frasi di condoglianze diverse da spedire non è che mi abbia messo di un umore giulivo e frizzante, ma quella meschina con le cuffie in testa a sentirsi dettare e ripetere cose del tipo: "l espressione del nostro cordoglio vi giunga eccetraeccetra" per otto ore... come ci arriva a casa?
Mah...

6 commenti:

  1. ottimo post. sottoscrivo.
    ma scusa una domanda: il telegramma poi come lo addebitano??

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  2. ti trovi l addebito nella bolletta telefonica, per un testo di circa 12 parole euro 4,43 + 0,63 per il servizio di dettatura.
    (aaaahnnn... che segretaria precisa che sono! ;) )

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  3. Ma tu sei sprecata in un ufficio!
    Libera il tuo talento e sprofonda tra i cumuli di vestiti/piatti/ramazze/gatti.
    Puro talento sei...

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  4. ecco sì... adesso che rileggo con diversa prospettiva ti dico Grazie Mauro! :D

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  5. Mi fossi forse spiegatomi un po' male, ma quando ho scritto la luce era fioca (aspetta che controllo... sì, ho scritto fioca) e io ero stanco (anche se erano manco le nove e mezza, vabbeh...).
    Questo post dimostra un inusuale talento di scrittrice ironica che non è da tutti.
    Molla l'ufficio, i piatti, le ramazze e il ferro (da stiro) e datti alla letteratura!
    OREVUAR...

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  6. arrossisco e ringrazio nuovamente!

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