mercoledì 16 maggio 2018

Il postino di Superga - Tallone & Carillo

A giugno uscirà il nuovo romanzo e finalmente potremmo ritrovare Lola e quel gran pezzo d'uomo di Guiscardo. Massimo Tallone e Biagio Fabrizio Carillo ci hanno ormai viziati con uscite ben scadenzate, e in effetti non vedo l'ora di capire che mi combina 'sta benedetta figliuola che non sta lontana dai guai cascasse... 'na bottiglia di champagne.
Ma chi è Lola? Per chi non ha ancora avuto modo di incontrarla, e per chi l'ha già incontrata ma, in crisi d'astinenza vuole ingannare il tempo, ripercorriamo le sue orme sin dal primo incontro. 

Lola è una che si è fatta sei anni di carcere per aver ucciso suo padre. (Non fate i conti, aveva 16 anni al tempo, e poi attenuanti, condoni e buona conditta...).
La galera quindi diventa scuola di vita. Tra quelle mura legge libri di criminologia, studia le carte del processo, impara a fidarsi poco e parlare ancora meno. Questo bagaglio culturale diventa fondamentale per la sua sopravvivenza.
Una volta uscita dal carcere, tesse intorno a sé una rete di pochissime persone, tutte fidate.
Sandiego: un gigolò specializzato in signore agée; Raffaele che ha un certo fiuto degli affari purché non troppo leciti.
Tanya clandestina biellorussa di una bellezza irraccontabile, lavora come cameriera e accompagnatrice.  Forse l'unica persona al momento, che Lola può definire davvero "amica".
Infine Bakko, il primo amore diventato alcolista e senzatetto, con cui ha un legame di quelli inspiegabili ma indissolubile.
In questo primo capitolo la incontriamo presso Il Covo, il ristorante alla periferia nord di Torino di cui ha preso la gestione con i suoi amici, e da cui vuole ripartire a ricostruirsi una vita. Be', già il nome dovrebbe dirci molto di cosa nasconda quest'attività, al di là del menù del giorno. Tutto sembra filare per il meglio fino a quando Giuseppe, detto "il postino", si impicca nella stanza di Tanya.  E da qui...

Da qui è un crescendo di fatti e di ritmo narrativo, talvolta ironico e capace di strappare un sorriso. Molto più spesso la scrittura è pungente e talvolta cruda, aspra.
Dimenticatevi le protagoniste a cui eravate abituati fino ad oggi. Lola assomiglia a nessuna. Ha il ragionamento veloce ed è sveglia, può prendere decisioni da cui dipende la sua stessa sopravvivenza in pochi secondi, e non sbagliare una mossa.
Ostinata, caparbia e con un pessimo carattere, vive sul filo del rasoio dove bene e male non hanno confini così netti e precisi.

Le immagini dipinte dalla penna dei due scrittori arrivano come sberle senza sconti, e non stupitevi se vi ritrovate alla fine di un capitolo con il fiato corto e le mani sudate. Con lo stile di Tallone & Carillo, va così. Ti prendono per mano, ti accompagnano attraverso la trama fitta e ruvida come un telo di juta, e poi ancora più giù fino nell'abisso, ma non è mica detto che poi ti riportino fuori velocemente o con facilità. Tocca stare alla loro mercé, ma ne vale la pena, ve lo garantisco.


2 commenti:

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...