mercoledì 27 gennaio 2016

Meditazione.

Il problema non è il problema. 

Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema. Comprendi? 
Jack Sparrow


Ci sono cose che puoi controllare. O meglio, ci sono cose che puoi provare a controllare, o a gestire, talvolta a prevenire. Ma non sono molte. Al limite puoi stare attenta a non bruciare il latte la mattina, cercare di arrivare puntuale al lavoro (ma già qui le variabili per un ritardo sono infinite), portare a termine un lavoro, non scuocere la pasta. 
Tutto il resto, soprattutto quando la tua vita si interseca con la vita di qualcun'altro, è un tentativo di controllo. Più facilmente identificabile con l'illusione di poterlo fare. E, mi si lasci aggiungere: è una cosa che si paga in termini di gastrite... ma grazie a zeus è così. 
E quindi? Quando ci si trova in mezzo ad una situazione in cui l'unico che potrebbe toglierti i punti di domanda dalla testa, è colui che tace, che si fa? 
Si parte da un presupposto: tu non sei lui, non puoi sapere. Tu non sei lì, non puoi sapere. E allora, finché non puoi sapere se ti sia arrivato o meno un vaso di gerani in testa, non ha senso preparare la borsa del ghiaccio. 
Esistono le vocine, quelle dell'istinto, quelle delle paure... se sentite anche quella di Zia Ester valutate l'ipotesi si tratti di schizzofrenia. Ma finché sono le paure o l ipotetico istinto a parlare al vostro orecchio... gli si dia il peso che merita. E' vero che l istinto ti salva la vita, il più delle volte. Ma vale soprattutto quando ti blocchi nell'attraversare la strada, o decidi di non mangiare quella cosa perché puzza come il calzino della settimana scorsa... ma nei rapporti interpersonali, anche l istinto subisce gli attacchi delle remore, del pessimismo, dell'ansia da passato che si ripropone. Molto più spesso, scambiamo l istinto con quei processi di autodifesa per cui se una cosa è andata male per tanto tempo, andrà male anche questa volta. Con l'ansia da gelosia, da abbandono. 
Altre volte è lui che è proprio stronzo, ma in quel caso ci sono altri discorsi da fare. 

Einstein ci insegna che è da folli, pensare di ottenere risultati diversi facendo sempre la stessa cosa. 
Allora un'idea innovativa, potrebbe essere quella in cui si smette di pensare a cosa starà facendo/vivendo/pensando lui, al perché "lui" fa/nonfa/nonfarebbe io vorrei non vorrei ma se vuoi... e pensare a cosa stiamo facendo, stiamo vivendo stiamo pensando. Anche se significa restare ferme, ed aspettare di vedere da che parte tira il vento. 
E nel frattempo? 
Godersela. 


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