mercoledì 9 luglio 2014

di azzurro che riempie gli occhi, e di occhi azzurri...

ci fa compagnia un temporale al giorno. 
anche oggi, sono arrivata con un sole pazzesco e 30 gradi. ora invece a momenti il vento apre la porta dell ufficio e già più di mezzo orizzonte è coperto di nuvole che uno non si metterebbe mai a guardare steso su un tappeto di fragole. 
per dire. 
così non riesco ad andare a camminare come vorrei, anzi. non ci riesco proprio. l altra sera la mia via, nella terra degli hobbit era allagata. la pianta Mafalda ha pensato di suicidarsi cercando il salto giù dalla finestra della sala, la menta è stata sbattuta così violentemente che temo avrebbe preferito finire in un mojito. l'oleandro e il tronchetto della felicità si sono stretti in un lungo abbraccio e ho dovuto raccoglierli dal pavimento. cose che nessuna mamma vorrebbe mai vedere. 
lunedì il vento soffiava a più di 100 km/h. io non riuscivo nemmeno a chiudere la ribalta del bagno, mi ci è voluta una spinta con tutte e due le mani e la prontezza di girare la maniglia, mentre la Melli finiva sotto il letto tra un tripudio di porte che sbattevano. coda in salvo. 
il mio umore è ballerino quanto il meteo. passo dal sole radioso dei bei pensieri e di risate che non mi ricordavo che si potesse così con facilità, e le zone d'ombra di quel tipo di paura subdola, quella che ti si insinua mentre ancora fai pensieri alla vie en rose. quella che ti fa pensare "e se?" e se sbaglio di nuovo? ancora? se faccio un disastro, se faccio del male che c ho sto carattere ingombrante e giusto un filo complicato. e se vince, quella parte di me abituata all'arte di arrangiarsi, sempre comunque davanti a tutto, con il coltello tra i denti e sempre avanti. mentre l altra parte di me, quella che vorrebbe fidarsi e pensare che sì, magari c è pure qualcuno che alle volte ha voglia di prendersi cura di te e dei tuoi pensieri, (che il coltello lo puoi usare solo per affettare il melone, e poi rimetterlo lì nel ceppo) è partita per una vacanza anni e anni or sono e ancora non ha mandato nemmeno una cartolina. 

la solitudine è una gran brutta bestia. ti convince di essere completamente autonoma in tutto, di poter bastare a te stessa, di stare bene, anche quando i piedi sono freddi e non c è nessuno che si faccia più vicino per scaldarteli. è come uno di quei coach fissati con il fitness che se solo s accorge che guardi un sacchetto di marshmallow con la voglia di affondarci la mano, ti spedisce subito a fare 150 flessioni e almeno 30 giri di corsa del maracanà. 
eppure, anche ci sono momenti di cielo nitido di un azzurro da riempirsi gli occhi. 
eppure... c è qualcosa di speciale nel sentirsi prendere la mano in mezzo alla folla, che non ci perdiamo, dimenticarsi gli orari dei treni e avere quella faccia da "e adesso?" e sentirsi dire "alle sette e cinque, monella". 
la timidezza dei primi momenti, quelle che ti fanno arrossire, quelle che ti fanno sentire impacciata come una quindicenne, (o come una quasi quarantenne che si è dimenticata come funzionano certe cose). abbassare la testa e sfuggire allo sguardo, che poi magari t accorgi che tutta sta sicurezza ostentata è pressoché inesistente. 
giocare con i nomignoli, il peluche dagli occhi azzurri che è un peccato lasciarlo lì, e dirsi no: sul balcone di Giulietta non ci andiamo che se no poi ci domandano anche gli autografi. scoprire l ebbrezza di avere tempo. che sì fugge, e corre veloce ma non necessariamente si è tenuti a rincorrerlo che non c è fretta perché vorrei investirne un po'. e allora azzardi a pensare che forse, hai tutto il tempo che vuoi. 
poi il vento dei pensieri cambia, e riecco le nuvole pesanti e scure del e se cambia idea e se ne va? diventa difficile chiudere la porta quando il vento soffia contrario, e mentre ci provi, tutte le tue cose alle tue spalle prendono il volo...

on air: Zucchero - Quale senso abbiamo noi

7 commenti:

  1. parlagliene. Semplice. Parlagli della tua paura e fatti abbracciare. Mentre fuori tuona.
    ciao!

    RispondiElimina
  2. e se.. e se.. e se va tutto benissimo? :-)
    Secondo me ha ragione dtdc
    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma sai che forse forse potrebbe pure essere... :D
      ciao Cara!

      Elimina
  3. Sei e resterài Penna che Incanta.
    Il rischio cé, ma il rischio ce l ha chiunque investa nei sentimenti,perché sono quanto di più delicato,fragile e imprevedibile si possa immaginare. Però se sei qui a parlarne hai già scelto,è nella tua natura scegliere la vita.
    Quindi che il vento spazzi via i dubbi e le nubi nere e datti la possibilità di essere felice.
    Tua Sorella.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mamma mia che voglia di pastrafugnarti che c ho!!!
      Ti abbraccio Sorella

      Elimina
  4. Anche tu con il coltello tra i denti, leggo, a me invece mi sa che si è scollata la dentiera.
    Penna che incanta è un nome che ti si addice (e poi fa tanto Pocahontas).
    Tutti gli e se di questo mondo non valgono un solo istante del tuo presente. Vivi, osa, sbaglia anche, se necessario, ma non accontentarti, non rifugiarti nella comodità di non rischiare. Nonostante tutti gli acciacchi che millanti sei ggiovane, strada davanti ne hai.
    E poi secondo me, quello lì mi sa che si è già reso conto che non è solo la Penna.

    RispondiElimina

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...