venerdì 25 gennaio 2013

Emozioni blu

Le emozioni. 
Quelle che arrivano inaspettate, quelle che non riesci a controllare, quelle che ti prendono così, a tradimento alle spalle, ti avvolgono e invadono e non ti resta che restare lì e viverle, sentirle muovere e esplodere o implodere. Quelle che puoi comandare, o illuderti di farlo. Puoi cercare di nasconderle lì, per benino, in fondo all'armadio dietro alle coperte dei cambi di stagione, ma sono lì e ti capita prima o poi di aprire quell'anta e ti basta sentirne il profumo per esserci di nuovo dentro, con tutte le scarpe e i calzini. 
Sono quelle che ti prendono alla gola, quelle che prendono tutte le tue belle spiegazioni tanto razionali, tanto pulite e ordinate e ci soffiano sopra, e mandano tutto all'aria come un castello di carta di dieci piani. E chi c è mai riuscito? 
Sono quelle che però sei felice di sentire, sei felice di farti prendere e ti arrendi senza troppo protestare. Sono le emozioni che ti fanno pensare che di vita ce n è ancora da vivere, e tanta. Sono quelle che ti portano in alto e non ti fanno pensare che puoi cadere e in quel momento anche se ci pensi ti rispondi chissenefrega. Le emozioni che ti fanno brillare gli occhi, ti rendono lo sguardo liquido e non sai se sorridere o piangere e piangi e sorridi insieme e ridi perché non c è controllo c è solo il bene. Il bene che ti piove addosso, il bene che sai che c è, che alle volte avrebbe bisogno di parole e invece si muove su binari diversi, quello dei gesti. E allora che te ne fai delle parole? Un silenzio diventa un desiderio realizzato, tempo investito tempo dedicato. Che sono tre minuti e tre minuti non sono mai. Ma sono solo tuoi. 

Sono quelle che turbinano tra i miei capelli dalle 11.05 di oggi...


5 commenti:

  1. Se son cose belle, evviva!

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  2. Questi ultimi anni li ho passati con un’eterna diatriba tra me e un mio amico, che ora a dire il vero non è più amico (…), discutendo più o meno sempre su una cosa, il “valore” delle emozioni e quanto influenzassero i nostri comportamenti, oltre che la tutta la nostra vita. Ho alle spalle l’esperienza di una famiglia accogliente, se andavo a trovare mia madre e mio padre magari due volte in un giorno, era del tutto normale il bacio e l’abbraccio. Il lasciarsi andare l’ho sempre vissuto senza mai la paura di perderci, anzi, era l’occasione per sentirmi meglio in sintonia con il resto del mondo, oltre che con me stesso e poi ho sempre pensato che dire ti voglio bene e sentirselo dire, sia una cosa meravigliosa.
    Il mio amico, al contrario, viveva quasi con “terrore” l’idea di dimostrare i propri sentimenti, quasi fosse un segno di debolezza e ogni volta che gli facevo notare ciò che si perdeva nel non lasciarsi andare, lui mi rispondeva sempre che erano altre le cose che contano nella vita ma, detto tra noi, non ne era poi del tutto convinto.
    Da quel che leggo, per tua fortuna, non soffri di questa sindrome, anzi, vivi le emozioni in un modo pulito. Ti appartengono e non hai paura a dirlo, non hai paura di condividerle con gli altri. E questa è veramente una gran bella cosa, perché al di là di tutto, che vita sarebbe se non fossero?
    Ps: a proposito, che c’incucchiano i capelli? 

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    1. oh no.
      nascondermi non mi viene e non sono sempre capace. con le persone con cui ho un legame forte non me ne frega nulla di nascondermi o di celare... io mi dichiaro e lo faccio a cuor leggero (non nel senso di superficiale)
      e sì è vero. ci sono momenti in cui poi dopo il volo c è lo scontro con una realtà magari diversa... oh ma quanto è bello volare nel frattempo e ci ricado sempre. e ti dirò... pazienza!

      che significa incucchiano?

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  3. Sì, è bello volare, concordo, il mio amico aveva paura di atterrare, per questo non volava mai, ma alle volte bisogna correre il rischio, chissà che nel frattempo le condizioni atmosferiche diventino più propizie, chissà. :-)

    Cosa significa incucchiano?

    Tu avevi scritto: " Sono quelle che turbinano tra i miei capelli... "

    Ed io ti ho domandato: "che c'entrano i capelli?"

    Ma era soltanto una battuta, niente di più, visto che avevo capito cosa c'incucchiassero i capelli.

    E vista l'ora, buopn pranzo. :-)



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