martedì 11 ottobre 2011

Mfrhuff...

Oggi mi sento come se avessi la febbre. "Come se" perché non sono in grado di misurarla e comunque nemmeno la misurerei perché a casa non posso stare e quindi ciccia. 
Però ho gli occhi pesanti, un cerchio alla testa, e sbadiglio ogni 5 minuti. E ho i pensieri lenti. Lenti, contradittori, a tratti frivoli e avvolti in un panno di ovatta. 
Partendo dal presupposto che dovrei mettere in ordine l'ufficio. ma guardo le carte che ho sulla scrivania, e sul bancone e mi sembra di vedere immagine tradotte in lingua araba. Che significa che capisco una mazza. Allora conviene che aspetto che poi se no, in questo stato, significa che non metto in ordine ma infratto e poi non trovo più nulla. 
E il pensiero mi si sposta alla roba da stirare che si è accumulata a casa. E penso sia meglio pensare ad altro. Prendo una tacpirina (che se non ho la febbre almeno mi si allarghi l aureola e passi sto cerchio), e temporeggio nello zen e l arte del cazzeggio fintanto che fa effetto. E stasera dovrei andare al corso serale di inglese, e significa tornare a casa alle dieci e mezzo... no... non credo di potercela fare... sogno la mia coperta, il mio letto e l abbraccio del cuscino. E così in un flash penso a quella gonna che ho visto nella vetrina del negozio (chiuso ovviamente) domenica mattina e penso che ci potrei fare un pensierino. Che poi mettere la gonna significa accettare di esporre 25 cm di cicatrice, e punti sparsi vari e un ginocchio che di spigoloso non ha più nulla ma è più vicino ad una polpetta. E, potrei pure pensare, chissenefrega, chi mi ama mi segua. 
E quindi penso che andrò a vedere quella gonna, e infilo questo ultimo pensiero sotto la categoria frivolezze.  Ecco sì, un po' di ordine e di metodo... 
Fuori è appena passato uno con il cappotto, lo vedo attraverso la vetrina... e penso... sarà mica esagerato? boh... domani sono previsti 27 gradi... ma se c ho la felpa con il peluche? eeeh, non ci sono più le mezze stagioni. Ma io ancora non ho fatto il cambio dell armadio... e riecco apparire l immagine del ferro da stiro, a fare capolino prepotentemente. E allora mi riapro Google Maps, cerco una via di Milano e me la guardo con quel coso che ti fa vedere le vie come se ci fossi dentro, come se pilotassi una web cam, quel coso lì... come si chiama? beh ma avete capito no? e perché proprio Milano? e non so perché, saranno pure fatti miei che mi sento come se c avessi la febbre, e ho tanta sete... Ma Milano negli anni settanta non era tutta da bere? Mi ricorda Appunti di un venditore di donne, che secondo me è da leggere, che sarà che a me Faletti piace assai. E quel libro mi è stato recapitato direttamente a casa, con tanto di autografo dell'autore a metà novembre dell'anno scorso. E sarà che potevo fare poco altro, ma l ho letto in 2 giorni e mezzo. 
E poi? e poi c ho un elefante fantasioso mezzo verde sul display del telefono, Milano è invasa dagli elefanti   e mi piacciono gli elefanti... pure se mi sento come se c avessi la febbre... ma ho preso una tacpirina... adesso magari mi passa...

12 commenti:

  1. Ehm... l'elefante?
    Invece della tachipirina non sarebbe meglio fare un test del palloncino?

    RispondiElimina
  2. Sì Sì! l elefante! mai visto tu un elefante in centro a Milano? strano...

    RispondiElimina
  3. anch'io mi sento così, brividi e malessere diffuso...andrei a letto!!
    per completare anche mio figlo è malato :-(

    RispondiElimina
  4. whisky@ più che un whisky gradirei qualcosa di caldo!! :-)

    RispondiElimina
  5. no no a me il whisky va pure bene, magari con un po' di ghiaccio ecco... che caldo mi dice nulla! così oltre agli elefanti vedo pure le zebre (belle le zebre a milano! una milano bianco nera... guduria!) :P

    RispondiElimina
  6. Sicura che era tachipirina? :-)

    RispondiElimina
  7. Claro que sì!
    era una tacpirina... mo sono passata al voltaren, visto che di cervicali si tratta mannaggia li pescetti mannaggia...
    e comunque io gli elefanti una volta li collezionavo.
    ecco! :)

    RispondiElimina
  8. Le zebre a Milano?
    Una Milano iuventina, quindi!
    Mo' con la tachi chevvedi?
    Le aquile?

    RispondiElimina
  9. Ma noooo a Milano ci sono gli elefanti colorati!!
    ma pure le zebre a pensarci bene... ossia il passaggio zebrato... le isole di traffico... eh!
    uhm
    mo chevvedo? le aquile? mah... semmai un paio de passerotti...

    RispondiElimina
  10. La parola chiave è "polpetta". Senza ombra di dubbio. E non per il ginocchio.

    Thunder

    RispondiElimina
  11. Messaggio ricevuto Thunder... so cosa prepararti per in nostro prossimo rendez vous!

    RispondiElimina

In un mare senza blu - Francesco Paolo Oreste

  Già lo scrissi, una volta, che Francesco Paolo Oreste scrive con lo stesso gioco di luci e di ombre con cui Caravaggio dipingeva le sue te...