domenica 20 luglio 2025

Di decluttering, di fecebook e di grandi speranze...

 

Da qualche tempo ho deciso dedicarmi a un decluttering "estremo". Attendo i giorni di ferie che verranno per rimettere mano al mio mondo e dargli la forma che ho in testa. 
Mio padre lo diceva quarant'anni fa: non bisogna rincorrere il superfluo. E in effetti vivevamo in quattro persone in 55 mq, senza grandi difficoltà. C'erano solo due armadi in casa, e nemmeno dei quattro stagioni. Eppure si viveva bene. Certo, Madre era a casa, per lo più e quindi faceva un'enorme differenza. Ma se io, che abito sola, ho in mano le felpe piegate e ho difficoltà a capire dove metterle perché "non ho spazio", allora c'è qualcosa di distorto. In attesa dei famosi giorni di vacanza, ho iniziato dal bagno per proseguire con uno . Voi direte: che ci sarà mai in bagno di "superfluo". Ho l'imbarazzo della scelta.
A partire da quei campioncini che solitamente regalano alcuni negozi, che appoggi lì e non userai mai. Specie li shampoo, ad esempio. Alla mia ciospa una bustina non basta nemmeno per sentirne il profumo. I barattoli usati, finiti e magari non buttati, i trucchi o le creme scaduti... Insomma, a guardare bene c'è di tutto di più. 
Ho provato a girare per casa, con un quaderno in mano, annotando quello che "a vista" posso far sparire con una certa serenità. Ho aperto lo "stipetto delle borse". Qui è stato un po' diverso: ogni borsa è un viaggio, un ricordo, un momento vissuto. Il punto è che, alla fine, stiamo parlando di oggetti. Sono sempre oggetti. Siamo noi a caricarli di ricordi, aspettative... a umanizzare ciò che ci trasmettono. Ma alla fine, gli oggetti sono oggetti. 
A parte i peluche, a cui dedicherei un capitolo a parte. 

Nel mentre Facebook ha disabilitato il mio account. Sul perché ancora non mi è chiaro perché Fb non è prolisso, ti dice "hai fatto una minchiata" e non dà spiegazioni. Un po' come i genitori quando dicevano "perché no" e chiudevano il discorso. Quindici anni di post, di immagini, di emozioni, canzoni... passaggi di Vita fondamentali e non. 
Non volevo fare un decluttering violento e "assoluto", Meta mi ha ascoltata alla lettera. Aspetterò un paio di giorni e poi vedo cosa fare, anche se, secondo me, l'unica cosa sarà aprirne uno nuovo. Non mi sembra tanto grave: quello che ho vissuto negli ultimi 15 anni lo so io, lo sanno le persone che mi stanno accanto. Non sarà un colpo di spugna virtuale a farmi venire dei rimpianti. È solo un po' straniante. 
Quello sì. 

Nel frattempo dovrei iniziare l'editing dell'ultimo romanzo. Uscita prevista a gennaio. È una storia a cui tengo, tanto, tantissimo. Tra quelle righe sì, mi sento di mettere tanta speranza. 

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