giovedì 1 giugno 2023

Le discese ardite e le risalite...

 

Questa foto la conservo nella memoria del telefono come promemoria. L'ho scritto diverse volte: a ridosso di un evento traumatico, a cui sopravviviamo, la visione della vita cambia e per un certo periodo rivediamo ogni priorità, le emozioni sono amplificate e veniamo proiettati in un'altra dimensione. Poi torna la routine, la tensione emotiva si allenta, la polvere torna a sedimentare anche nelle nostre vite. 
Per certi versi è pure meglio così, non si può vivere costantemente sotto pressione. 
Però questa foto mi ricorda che, in una mattina qualunque quando meno te l'aspetti si può cadere. 
E ci si può fare male, molto male. 
Questa foto mi ricorda che la vita, che ha più fantasia di tutti noi messi insieme, ci sbalza da un binario all'altro quando e come vuole e si prende tutto il tempo che vuole per farsi gli affari suoi. 
Questa foto mi ricorda che, salvo complicazioni gravi, se ne esce. Segnati, colpiti, acciaccati e confusi. Ma se ne esce. Alla faccia dei prognostici, della diffidenza, delle diagnosi e pure di chi se la ride.
Non sempre, certo, ma spesso se ne esce più forti di prima. 
Questa foto mi ricorda il mio stupore nello scoprire una forza che a tutt'oggi non ho idea di dove fosse nascosta, che sono stata brava. In quell'occasione sono stata davvero brava.
Soprattutto... 
Mi ricorda che alcune delle difficoltà che oggi mi rattristano, anche se importanti, a distanza di tempo quando saranno alle spalle, potranno essere guardate dicendo: "ma vaffanculo, va". 

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